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Feo Aladag • Regista

Immagini e colori potenti

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- La regista Feo Aladag, già al lavoro col nuovo film Später im Sommer, racconta il successo di When We Leave

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intervista: Feo Aladag
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ha iniziato la sua corsa trionfale nel febbraio 2010. L’esordio di Feo Aladag aveva impressionato alla Berlinale tanto da essere inserito nei programmi di 120 festival nazionali e internazionali. Gli spettatori di 73 paesi e sei continenti hanno sperato e tremato insieme all’eroina interpretata da Sibel Kekilli, giovane donna turco/tedesca che si ribella alla tradizione lottando fra amore e lealtà alla famiglia: tutto fallirà tragicamente.

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“È stato così ovunque: il pubblico si sentiva empatico nei confronti dei personaggi e si commuoveva per la storia”, dice Feo Aladag descrivendo la reazione del pubblico internazionale. When We Leave ha suscitato clamore anche in Turchia, dove i diritti di distribuzione erano stati venduti prima dell’anteprima alla Berlinale. “Lì il film è stato lanciato in più copie che in Germania”, dice la regista, “è particolarmente gratificante che non sia stato proiettato solo nelle grandi città ma anche in aree rurali”. Però, sottolinea Aladag, “c’era stata una grande eco internazionale”.

E non è poco per un dramma calmo che affronta il dilemma centrale (lo scontro tra obblighi familiari e realizzazione individuale) in modo diverso, libero da cliché. “È una storia nella quale nessuno viene giudicato moralmente, anche se riusciamo a seguire emotivamente i limiti, i conflitti e la tragedia associata ai personaggi” aggiunge Aladag, regista, scrittrice e produttrice del film. Il film offre uno sguardo dall’interno “oltre i pregiudizi dei media e le immagini del ruolo sociale, e la condanna razzista”, e non mira a dare risposte semplici a domande complesse ma a generare empatia. I personaggi si sentono lacerati e questo dovrebbe essere “emotivamente tangibile per lo spettatore”.

Il film è stato girato in un formato SUPER 35 sgranato. Aladag ha commentato: “La scelta del formato e la superficie ‘grezza’ facevano parte della mia idea iniziale, come quella dei colori — il colore del pattern e lo spettro cromatico del film. Quando scrivo ho già un senso forte della realizzazione future, vedo le immagini e i colori in maniera potente”.

C’è bisogno di libertà per dare sfogo a questa vision concreta, e Aladag ha creato nel 2005 la sua casa di produzione Independent Artists a Berlino. When We Leave è stato il suo primo progetto. La regista non vede le pretese artistiche e l’orientamento commercial in contrasto ma come due lati della stessa medaglia. Feo Aladag crede che “a volte i film tedeschi potrebbero e dovrebbero essere un po’ più coraggiosi. Non dobbiamo dimenticare che i film per il cinema non sono fatti soltanto per soddisfare i bisogni dello spettatori ma sono un processo creativo prima e dopo. A volte sembra che troppe istanze vogliano influenzare il prodotto, e questo significa che il regista ha di rado la libertà di pianificare il processo creativo di produzione e quindi realizzare il film proprio come lo vuole”. E questo rende anche migliore la volta in cui qualcuno, di tanto in tanto, riesce a utilizzare questa libertà.

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