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Felix Van Groeningen • Regista

“La gente ha capito l'intento del film, e lo ha sostenuto”

di 

- Alabama Monroe – Una storia d'amore, di Felix Van Groeningen, vincitore del LUX Prize 2013, è tra i candidati all'Oscar al Miglior Film Straniero

Felix Van Groeningen • Regista

Dopo la vittoria del LUX Prize del Parlamento Europeo (news), Alabama Monroe – Una storia d'amore [+leggi anche:
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 di Felix Van Groeningen continua la sua corsa con una nomination all'Oscar per i filmmaker non americani. Il film concorre per la statuetta al Miglior Film Straniero (news), che lo rende il settimo film belga nominato nella categoria. Cineuropa ha incontrato il regista fiammingo.

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Cineuropa: la Label Europa Cinemas di Berlino, il European Film Award per Veerle Baetens, il LUX Prize, ora una nomination all'Oscar… si aspetta un risultato simile quando ha realizzato il film?
Felix van Groeningen: Abbiamo avuto momenti difficili col film – il cinema è un ottovolante emotivo, e realizzarlo e distribuirlo è stato difficile a volte. Non ci aspettavamo che accadesse una cosa del genere, perchè all'inizio due grandi festival ci avevano rifiutato, e solo quando Berlino ci ha scelti abbiamo pensato: “OK, può succedere qualcosa di magico”. La prima a Berlino è stata fantastica, bellissima, lì abbiamo vinto due premi, il film ha iniziato a vendere e abbiamo pensato: “Ok, forse possiamo farne qualcosa”. E così è stato, assolutamente.

È stato un grande successo, ma pensa che il pubblico americano capirà il film come quello europeo?
Penso di sì, lo stanno già facendo. Ovviamente c'è un pubblico più ampio in Europa per questo tipo di film, l'uscita è limitata in confronto a Francia e Germania, ma è comunque buona. È la cosa più eccitante degli Academy Award ora, perchè siamo stati nominati e perchè il film viene proiettato in VOD per i professionisti americani. Questo ci fa sperare di vincere, anche se la competizione è estremamente connessa ai registi e ai loro ottimi film. Penso che abbiamo delle opportunità di vittoria, davvero, perchè ho visto la reazione delle persone ed è paragonabile a quella del pubblico europeo.

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 – sono stati selezionati per il LUX Prize. Oltre alle qualità dei film, pensa che i temi che affrontano possano colpire l'America come è avvenuto in Europa?
Si certamente. Direi che la platea negli USA è più piccola ma esiste. E i critici seguono da vicino quello che succede in Europa, e lo supportano.

I temi del suo film possono sembrare complessi per l'Academy di Hollywood, che ha una reputazione conservatrice. Perché pensa che il suo film sia stato così apprezzato?
Ho fatto delle proiezioni a Palm Springs, dove si potrebbe pensare che il pubblico è conservatore, siamo stati in California e negli altri Stati repubblicani, ma non abbiamo mai ricevuto critiche. La gente ha capito l'intento del film, la critica del film e l'ha supportato, l'hanno trovato giusto e sensato, e hanno apprezzato che qualcuno abbia avuto il coraggio di farlo… In alcuni momenti avevamo paura che per qualcuno fosse troppo difficile o che non lo apprezzassero, ma non è mai accaduto. Davvero mai. È successo semmai il contrario, direi, la gente l'ha amato ancora di più.

La sola presenza agli Oscar può aprire le porte del mercato americano. Pensa di lasciare l'Europa per fare film in America?
Forse un giorno. Mi piacerebbe girarne uno in futuro, ma non è il mio sogno più grande. Voglio fare film, ma farne lì è più difficile che qui. Per questo non lascerei tutto per trasferirmi, e d'altra parte voglio vedere cosa succede e come sarebbe per me lavorare lì, perché incontro molta gente interessante. Per un filmmaker europeo lavorare in inglese e con grandi attori è una cosa attraente: se lo facessi sarebbe questo il motivo.

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(Tradotto dall'inglese)

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