email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

Martin Strange Hansen

Nel regno del corto

di 

- L'autore danese parla di This Charming Man, Oscar e premio del pubblico a Clermont Ferrand: "Ma adesso in Danimarca è difficile girare cortometraggi"

Martin Strange-Hansen, giovane autore danese di cortometraggi, si è imposto quest'anno sulla scena internazionale prima a Clermont Ferrand conquistando con Der er en yndig mand ("This Charming Man", 2002, 28') il premio del pubblico e poi ottenendo, sempre con lo stesso film, il premio Oscar come migliore corto di fiction. Con toni leggeri, da commedia, Strange-Hansen affronta argomenti importanti come la ricerca di un posto di lavoro, non semplice anche per un ragazzo danese, e come l'integrazione di tanti extracomunitari che cercano di imparare la lingua per meglio inserirsi nel tessuto sociale del paese che li ospita. Utilizzando il gioco degli equivoci, il film risulta molto divertente anche per l'esilarante scambio di battute tra i numerosi personaggi che animano la storia, tutti molto ben caratterizzati ed interpretati.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
Hot docs EFP inside

E' facile realizzare cortometraggi in Danimarca?
"Non più! In Danimarca c'era un'istituzione chiamata "Short Fiction Film Denmark", che finanziava interamente i cortometraggi. Metà dei fondi provenivano dal governo, e l'altra metà dalle due reti televisive nazionali. Questo voleva dire avere denaro per girare corti che potevano essere trasmessi, successivamente, in tv. Purtroppo, il nuovo governo, al potere dal 2001, ha pensato che i cortometraggi non dessero alcun prestigio, e ha chiuso l'istituzione. This Charming Man è uno degli ultimi film finanziati attraverso lo Short Fiction Film Denmark".

Ha studiato in una Scuola di Cinema prima di passare attivamente alla regia?
"Dal 1997 al 2001 ho frequentato la National Danish Filmschool. È piuttosto nota, si viene ammessi come studenti specializzati. Ogni due anni vengono ammessi 6 studenti di regia, 6 di produzione, 6 di fotografia, 6 di montaggio, 6 di tecnica del suono e 8 di sceneggiatura. Tra i vecchi studenti ci sono anche Lars Von Trier e Thomas Vinterberg".

Come nasce l'idea del corto "This Charming man"? Hai preso spunto da una storia realmente accaduta?
"L'idea per "This Charming Man" è nata dall'insegna dell'officina di riparazione di biciclette dove vado sempre. Si chiama El Hassan, e ho semplicemente pensato che il nome "Hansen", comunissimo in Danimarca, potesse facilmente venir mal pronunciato e diventare "Hassan". Mi ha dato l'idea di avvicinarmi al razzismo in un modo totalmente diverso. Pensare "Cosa accadrebbe se un danese venisse improvvisamente chiamato El Hassan?". Come lo tratterebbe la società? Molti immigrati cambiano il loro nome in qualcosa che suoni simile al danese per trovare lavoro. Il nostro protagonista perderebbe sicuramente un'opportunità lavorativa se qualcosa, all'improvviso, lo chiamasse in un altro modo."

C'è razzismo in Danimarca o la convivenza con gli extraeuropei è tranquilla e pacifica?
"Il razzismo in Danimarca esiste, certamente. Credo che la discriminazione più comune nasca dalla xenofobia. Noi danesi abbiamo l'abitudine di nasconderci dietro l'umorismo. Per questa ragione, si possono esprimere alcuni punti di vista ferocemente razzisti e poi dire "Hey, scherzavo! Non hai il senso dell'umorismo". Penso che lo humour e gli scherzi siano belli, possono attutire la tensione, ma c'è anche l'altra faccia della medaglia: se continui a tenere separata una certa razza, anche se per scherzo, mantieni vivi dei luoghi comuni e una percezione delle cose che rimarrà legata al "NOI" e "LORO"."

Il cortometraggio che hai realizzato è una commedia. Ami il genere "commedia" o non hai un genere preferito?
"Il genere che preferisco e che sto facendo ora è la commedia, con una cura particolare per i personaggi, un sottofondo dolce-amaro e temi sociali. Ma da spettatore mi piacciono tutte le storie ben scritte. In passato ero molto attratto dal periodo d'oro della screwball comedy degli anni '30, '40 e '50, come dai film di Kurosawa."

Hai progetti di lungometraggi? A cosa stai lavorando?
"Sto attualmente scrivendo due lungometraggi: uno è un dramma, la storia di una famiglia con un segreto o una situazione caotica. È doloroso, ma anche molto divertente, in un senso tragico. L'altro è una commedia su di un giovane politico con una ferrea morale e una forte etica che ha perso entrambe per riuscire ad essere un buon politico. Per operare bene, deve operare male. Anche una società di produzione americana sta cercando di trovare il denaro per girare il remake americano di Feeding desire".

Il Danish Film Institute aiuta lo sviluppo del cinema danese?
"Senza il Danish Filminstitute, non ci sarebbe un cinema danese! La Danimarca ha un mercato piccolo e una lingua talmente poco diffusa che per mantenere viva una produzione cinematografica, il governo deve supportare finanziariamente i film che vengono realizzati."

E' stato emozionante prendere parte alla cerimonia degli Oscar e conquistare una statuetta con un corto?
"Credo che partecipare ad un evento del genere, e vincere una statuetta sarà sempre eccitante. Per me lo è stato.".

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy