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Angus Finney • Project manager, Film London Production Finance Market

"Questo mercato è totalmente internazionale"

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- Cineuropa ha incontrato Angus Finney, del Production Finance Market di Film London, che arriva alla sua 8° edizione a Marzo di quest’anno

Angus Finney • Project manager, Film London Production Finance Market

Cineuropa ha incontrato Angus Finney, del Production Finance Market di Film London che arriva alla sua 8° edizione a Marzo di quest’anno.

Cineuropa: Cos’è il Production Finance Market?
Angus Finney: Il Production Finance Market è stato fondato nel 2007 con l’obiettivo di sostenere i produttori, in particolare nel Regno Unito, ma anche in Europa, e permettergli una comprensione più approfondita di ciò che i finanziatori cercano in un progetto. Per cominciare è importante rilevare che non si tratta di un mercato di coproduzione, bensì di un mercato di finanziamenti, a cui sono invitate compagnie di vendita, distributori, gli studios principali, investitori, finanziatori, banche. Ogni anno vengono invitati circa 50-55 investitori e 50-55 produttori

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Che progetti cercate?
Cerchiamo dei progetti che possano essere tradotti in tutte le lingue. Devono essere dei progetti da 1 milione di euro e oltre destinati al mercato principale e devono essersi già assicurati il 30% dei finanziamenti. E’ assolutamente indispensabile avere un regista nel progetto affinché gli investitori possano valutare il valore del progetto. Non c’è necessariamente bisogno che tutto il cast sia già pronto, ma vogliamo capire chi si stia cercando per i ruoli principali.  Ci aspettiamo anche di avere una dichiarazione del regista o del produttore, un piano finanziario e una pagina di sinopsi. Le sceneggiature non devono essere pronte subito, ma ci aspettiamo che esse siano pronte (e complete di una traduzione in inglese) per essere lette dagli investitori entro settembre o ottobre , nel caso essi vogliano leggerle anticipatamente.

Com’è organizzato il mercato?
Pubblichiamo in anticipo le brochure destinate ai partecipanti, con tutti i dettagli finanziari e di produzione. In questo modo gli investitori possono decidere in anticipo chi vogliono vedere. Ognuno di loro può scegliere circa 12 progetti. I produttori possono scegliere di incontrare sei investitori. Gli incontri cominciano dopo il discorso del pomeriggio del primo giorno e durano fino all’indomani all’ora di pranzo. A quel punto la maggior parte dei produttori avrà avuto almeno 12-14 incontri della durata di circa 25 minuti ciascuno. Tutti gli investitori siederanno intorno a un tavolo e i produttori cambieranno ogni mezz’ora.

I produttori sono invitati a partecipare al discorso iniziale. Per il secondo pomeriggio sono previsti alcuni atelier, come lo studio analitico di film che passano contemporaneamente al London Film Festival. Una cosa a cui teniamo molto è che i produttori partecipanti abbiano la possibilità di incontrare degli investitori che non avrebbero incontrato altrimenti, se avessero conservato il piano iniziale. Alcuni investitori hanno un gran successo e hanno una lunga lista, per questo organizziamo altri incontri durante le pause pranzo per assicurarci che i partecipanti mettano al massimo profitto il mercato.

Il Production Finance Market si focalizza sul Regno Unito e i produttori europei o è aperto anche ad  altri territori?
Vorremo riuscire ad attirare non solo i più importanti produttori europei, ma anche quelli di territori più piccoli. E’ da sapere che attualmente più del 50% dei produttori partecipanti sono già non europei. Abbiamo molti produttori provenienti dal Sud Africa, dal Nord America, Canada e altri territori, per cui non si può dire che i produttori britannici dominino l’evento. Come ho già detto i progetti non devono per forza essere in inglese e non hanno bisogno di alcun legame con il Regno Unito o Londra. Non devono essere basati nel Regno Unito, insomma il mercato è completamente internazionale.

Ci può fornire qualche esempio di progetti di successo che sono stati presentati al PFM, andati in produzione e poi usciti?
Col passare degli anni un gran numero di progetti presentati al PFM  è stato completato e distribuito internazionalmente. Questi progetti sono stati sostenuti in tutta una serie di modi utili al PFM, sia per quanto riguarda i contratti, che il packaging o il marketing, eccetera. Per fare degli esempi specifici, i seguenti film si sono assicurati un finanziamento diretto, hanno trovato dei venditori o hanno tratto altri benefici dal passaggio al PFM: Run & Jump [+leggi anche:
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di Steph Green (PFM 2011, uscito in cinque territori nel 2013); Still Life [+leggi anche:
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di Uberto Pasolini (PFM 2010, uscito nove territori nel 2013); La bicicletta verde [+leggi anche:
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di Haifaa Al Mansour (PFM 2010, uscito in più di 20 territori nel 2013); The Future [+leggi anche:
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di Miranda July (PFM 2009, uscito in più di 20 territori nel 2011-12); I, Anna [+leggi anche:
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by Barnaby Southcombe (PFM 2009, uscito in più di 15 territori nel 2012); Oranges and Sunshine [+leggi anche:
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di  Jim Loach (PFM 2008, uscito in più di 15 territori nel 2011-12); Reuniting the Rubins di Yoav Factor (PFM 2008, uscito in UK/USA nel 2011-12); Sex & Drugs & Rock & Roll [+leggi anche:
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di Mat Whitecross (PFM 2008, uscito in nove territori 2010); Beacon 77 di Brad Watson (PFM 2007, uscito in 5 territori nel 2009); e The Last Station [+leggi anche:
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di Michael Hoffman (PFM 2007, uscito in più di 20 territori nel 2010-11).

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(Tradotto dall'inglese)

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