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Sólveig Anspach • Regista

"Concludo la mia trilogia delle commedie"

di 

- La regista islandese ha incontrato il pubblico del Bergamo Film Meeting, che gli ha dedicato una retrospettiva nella sezione "Europa: femminile, singolare"

Sólveig  Anspach  • Regista

Il prossimo film di Sólveig Anspach sarà una commedia che concluderà la trilogia iniziata nel 2008 con Back Soon e continuata con il secondo capitolo Queen of Montreuil [+leggi anche:
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nel 2012. A confermarlo è la regista in un incontro con il pubblico del Bergamo Film Meeting che gli ha dedicato una retrospettiva nella sezione "Europa: femminile, singolare".

La filmografia di Sólveig Anspach è molto estesa e diversificata, con una linea di continuità individuabile facilmente nei personaggi femminili. "Al di là del fatto che amo gli uomini, credo di conoscere e capire meglio le donne", spiega lei. "E poi è stato il destino che mi ha portato all'esplorazione dell'universo femminile. Ho provato ad entrare per tre volte alla Scuola Nazionale di Cinema di Parigi, che oggi si chiama Femis, e nel frattempo ho studiato filosofia e psicologia clinica. L'editore Gallimard mi ha proposto di scrivere ritratti di donne in carcere, per cui ho visitato varie prigioni, incontrato detenute: ladre, rapinatrici assassine. Ne ho intervistate a decine, e quando sono finalmente riuscita ad entrare nella scuola di cinema ed ho cominciato a girare i primi documentari è stato naturale per me lavorare sui ritratti di donne che avevo incontrato. Questi ritratti erano molto forti, mi è stato chiesto di farne altri. Dopo una carriera di documentarista durata dieci anni, ho cominciato a fare film di finzione continuando a descrivere l'universo della donna". 

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Islandese di nascita e francese d'adozione, Sólveig ha avuto la madre come modello di riferimento. "E' stata la prima architetto donna del mio Paese. In Islanda c'è una lunga tradizione di donne molto forti, che nel tempo hanno assunto posizioni importanti: ci sono state tante donne politiche, donne sacerdoti, un primo ministro lesbica e sposata, una donna presidente della repubblica riconfermata per ben tre volte".

Il suo è uno status da cittadina del mondo, con base in Francia, dove gira i suoi film. "Credo che sia una fortuna di fare film in Francia, dove il cinema è vivace e gode di ottima salute, diversificandosi in film con grande budget e piccoli film, una categoria alla quale appartengono i miei. E' vero anche che sono una cittadina del mondo grazie al fatto che ho origini diverse, e posso nutrirmi della curiosità di conoscere gli altri, i diversi da me. Mi piace entrare in contatto con lingue diverse, che sono gli elementi musicali di una grande partitura . Ho girato ovunque nel mondo e prima di realizzare il primo lungo di finzione, ARTE mi ha mandato in Bosnia mentre c'è una tregua dalla guerra ma mentre eravamo là è ricominciata e siamo rimasti bloccati nel Paese. Ho piazzato la telecamera per strada e ho chiesto alla gente di dire qualcosa anche se non capivo la lingua, promettendo che avrei fatto tradurre e portato la loro testimonianza ai festival di cinema.  Sentivo che stavano dicendo cose importanti, e io ho mantenuto la promessa.

Sólveig Anspach racconta la transizione dal documentario al suo primo film di finzione Haut les coeurs!: "Adoravo girare documentari perché permette ad un regista di arrivare agli altri e di aprirsi agli altri perché si offrano e si raccontino. Haut les coeurs! è la mia storia, io mi sono davvero ammalata e alcuni produttori con cui avevo lavorato mi hanno proposto di fare un documentario sulla mia malattia. Non avevo voglia ma ho preso appunti sulle sale d'attesa, i familiari, i medici. Mi dicevo: se ne vengo fuori faccio il mio primo film su questo numero enorme di donne che si ammalano di tumore al seno. Era importate farlo e un produttore si è convinto così come si sono convinti gli attori e infine il pubblico. Il film ha avuto un impatto enorme, ha ricevuto tanti premi, la protagonista Karin Viard, - che è anche nel mio ultimo film Lulu femme nue [+leggi anche:
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- vinse il César per quell'interpretazione. La vita per me è continuata, ho avuto meno paura di affrontare il genere della commedia e con il mio complice e co-sceneggiatore Jean-Luc Gaget abbiamo cominciato a scrivere delle commedie, girando Back Soon, poi il secondo capitolo, Queen of Montreuil e adesso abbiamo finito di scrivere e speriamo di girare presto il terzo capitolo. Avremo la nostra piccola trilogia di Star Wars".

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