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Charlotte Blom • Regista

“La tranquillità della casa e della famiglia è bella, ma far baldoria è ancora meglio”

di 

- Cineuropa ha incontrato Charlotte Blom, giovane regista norvegese che ha terminato le riprese del suo primo lungometraggio, Staying alive

Charlotte Blom   • Regista

È a Grünerløkka, il quartiere di Oslo dove sono state effettuate la maggior parte delle riprese di Staying Alive [+leggi anche:
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, che Cineuropa ha incontrato Charlotte Blom, giovane regista norvegese il cui primo lungometraggio è stato prodotto da Maipo Film. Questa commedia dolce e amara racconta la storia di una coppia che entra in crisi quando si scopre il tradimento dell’uomo.

Cineuropa: Staying Alive... un titolo musicale.
Charlotte Blom
: Questa canzone dei Bee Gees, presente nel film, ne evoca uno dei temi principali: la sopravvivenza e i suoi meccanismi in un ambiente ostile, o comunque percepito come tale, dove si impara a incassare o a schivare i colpi, a come restituirli anche e quali strategie è meglio adottare. Le musiche di Marvin Gaye, di Benny Anderssons Orkester fanno la loro parte. Così come, Johnny Logan in persona, il vincitore del concorso Eurovision che canta Hold me now. Volevo per il mio film delle musiche popolari e familiari per rinforzare la credibilità della storia.   

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Perché questo film?
Dopo due cortometraggi di carattere sperimentale, avevo voglia di fare una commedia il cui tema fosse serio. Una rottura di per sé non è un qualcosa di comico, come ognuno di noi sa, con i suoi momenti dolorosi e le sue situazioni delicate. Soprattutto quando la coppia ha dei bambini, come nel caso di Marianne e Håkon, i protagonisti della mia storia. Nonostante tutto, penso che l’umorismo, la verve comica, abbiano anche un loro un posto in questo contesto. Per me, l’umorismo è un modo per creare una complicità con lo spettatore, che così può identificarsi con i personaggi, avvicinarsi alla storia, mantenendo le distanze.

Ha un maestro, un regista cui si ispira?
In realtà no. Tuttavia, un film cui mi sento abbastanza vicina, è Together del regista svedese Lukas Moodysson, che racconta la storia di una comunità hippie in Svezia negli anni ‘70. Con questa precisione ed eleganza, Moodysson ha saputo trovare l’equilibrio tra la serietà e l’umorismo. Io, ho cercato di costruire Staying Alive come una canzone degli Abba, mantenendo quel non so che di unico e seducente, e ho ripreso un po’ di leggerezza e vivacità dai miei cortometraggi.

La sceneggiatura e i dialoghi...
Sono miei. Il lavoro di scrittura mi ha preso due anni. Ero sicura dell’inizio e della fine della storia,  ma sistemare le sequenze intermedie affinché tutto funzionasse al meglio, controllare che l’essenza di ogni scena fosse mantenuta affinché l’umorismo non prendesse piede sulla sofferenza… è stato molto difficile. Žaklina Stojcevska mi ha aiutata nel montaggio.

Com’è stata fatta la scelta degli attori?
Gli attori principali sono molto conosciuti. Sicuramente avete già visto Agnes Kittelsen e Anders Baasmo Christiansen, in Kon-Tiki [+leggi anche:
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di Joachim Rønning ed Espen Sandberg. Ho prima di tutto cercato la mia Marianne, e ho trovato in Agnes un grandissimo ventaglio di emozioni, le diverse sfaccettature inerenti al ruolo, in particolare quel lato vivo e intrepido. Intorno a lei ho costruito il resto, perché se il mio film non è veramente femminista, comunque predilige la figura femminile.

E Christiansen?
Quello che mi ha sedotto di Anders è il suo modo di recitare, così sottile, con un senso innato per la commedia, una qualità indispensabile per interpretare un personaggio così complesso come Håkon, rigido, con le sue debolezze e i suoi errori. Mi piacerebbe anche ricordare Linn Skåber che interpreta il ruolo di Kristin, la buona amica leale, gentile, piena di voglia di vivere, così divertente, che è sempre pronta a dare buoni consigli.

Truls, il compagno di Kristin, è un pessimo conducente. Lo si vede spesso mentre cerca di parcheggiare.
Queste sequenza ripetitive riprendono il ruolo del coro della tragedia greca; il coro commenta l’azione, sottolineando l’importanza degli eventi, come lo fanno Kristin e Truls nella loro macchina.

Marianne sembra un po’ tesa, intimorita dai suoi genitori.
È vero, i senior del mio film hanno un comportamento rilassato che può sembrare immorale. Con gli anni hanno capito che non è facile attenersi al conformismo morale. Hanno trovato uno stile di vita libero che può scioccare qualcuno, ma che li rende felici e offre loro un equilibrio. Ognuno deve trovare il suo stile di vita. “La tranquillità della casa e della famiglia è bella, ma far baldoria è ancora meglio”, come si dice nel film. Questa filosofia di vita non è perfetta... ma a loro va bene.   

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(Tradotto dal francese)

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