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Malgorzata Szumowska • Regista

“I polacchi credono davvero ai fantasmi”

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- BERLINO 2015: Abbiamo parlato con la regista polacca Malgorzata Szumowska, il cui film Corpi è in concorso a Berlino

Malgorzata Szumowska  • Regista

Malgorzata Szumowska è tornata al Berlin International Film Festival, con il suo ultimo lungometraggio, Corpi [+leggi anche:
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intervista: Malgorzata Szumowska
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. Cineuropa ha parlato con lei della sua ispirazione.

Cineuropa: Cosa l'ha spinta a fare questo film?
Malgorzata Szumowska: L'ispirazione per realizzare il film è venuta dal corpo umano in qualche modo. Abbiamo iniziato pensando di fare un film sull'anoressia, ma ben presto abbiamo deciso di non farlo, trattandosi di un argomento assai complesso, e quel tipo di film potrebbe essere estremamente brutale e probabilmente non comprensibile per il pubblico. Restava però il personaggio di Olga e il rapporto con il corpo. L'abbiamo trovato parecchio interessante, e poi per di più, abbiamo aggiunto un procuratore che ha un rapporto particolare con i cadaveri, e si confronta con la morte ogni settimana, probabilmente. E ad Anna non interessa il corpo fisico, ma è alla ricerca di una sorta di corpo spirituale.

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Due dei protagonisti di Corpi fanno del male al proprio corpo, mentre Anna tratta bene il proprio. Perché?
Anna rispetta il suo corpo perché è istruita, ma allo stesso tempo, credo non se ne curi in modo sessuale. Non considera l'aspetto sessuale del suo corpo, e lo sostituisce con il lavoro. Ama il suo lavoro; è la sua passione. Tutti questi personaggi cercano di sostituire qualcosa, e tutti costruiscono una sorta di illusione. Come il procuratore: lui lavora, e sa solo lavorare, perché non ha idea di come prendersi cura di sua figlia. Quest'ultima pensa solo a decidersi a mangiare o non mangiare; è anche una sorta di ossessione e una fuga dalla realtà. E anche Anna è in fuga.

Sta raffigurando una parte della società polacca in particolare in questo film?
Volevo rappresentare una parte della società polacca, perché ogni film ha bisogno di uno sfondo. La Polonia è a volte in parte assurda, surreale, ed è per questo che la usiamo come sfondo. Volevamo mostrare questa storia inserita nella realtà polacca.

Può parlarci del black humor nel film?
All'inizio, volevamo che fosse divertente. Non totalmente comico, naturalmente, ma più una black comedy mischiata con un dramma. Avevamo davvero paura che non avrebbe funzionato. Alla prima proiezione polacca nessuno rise, e siamo rimasti delusi, ma qui hanno riso tutti. Ogni critico la definisce una commedia, e ciò ci ha sorpreso, perché credevamo fosse a metà tra dramma e commedia. Vedo che il pubblico europeo lo considera più una commedia. Mi piace.

Ha lavorato sia con attori professionisti che non, in questo film. Come ha fatto a trovarli?
Ho trovato gli attori non professionisti, le ragazze, su Facebook. Io non sono su Facebook, ma un mio amico che se ne intende ha pubblicato un annuncio sul fatto che stavamo cercando ragazze dilettanti e magre, ed è così che abbiamo trovato Justyna, che interpreta Olga, e il resto del gruppo.

Come e perché ha scelto le location per questo film?
Varsavia è un po' come Berlino. Credo anche che a Berlino sia possibile trovare aree non belle e parecchie cose brutte, perché è tipico di quel tipo di città. La città è stata costruita dai comunisti, e quel tipo di architettura può essere brutta, ma è anche molto bella. Varsavia è così; puoi trovare un bar alternativo, con elegante cibo biologico, e qualche metro dopo la realtà polacca, come nel film. E volevo far risaltare questa parte, perché far risaltare la parte elegante è scontato. In Polonia, è misto. A Varsavia, tutto è misto.

La spiritualità rappresentata in Corpi è propria della società polacca?
Ma certo, i polacchi credono davvero nei fantasmi. Ecco perché sono molto interessata a come prenderanno il film. Viene dalla tradizione cristiana, paradossalmente. Io non ci credo, ma le persone che mi circondano sì. Non prendo in giro chi crede ai fantasmi, perché penso che sia una parte straordinaria della vita; è necessario, e potrebbe proteggere da una dura realtà. Sono molto legata al gruppo spirituale del mio film, perché alla fine, Anna sta facendo un buon lavoro.

Si potrebbe cambiare il titolo in uno degli altri elementi nel film?
Sì, avrebbe potuto chiamarsi "Soul", ma è molto pretenzioso. Corpi suona meglio.

Qual era la sua intenzione dietro il finale aperto?
Per me, si ritrovano finalmente l'uno con l'altro. Lei ha sviluppato un disturbo alimentare, lui è diventato un maniaco del lavoro, e non riescono a incontrarsi o a vedersi. Improvvisamente, si siedono l'uno di fronte all'altro e si vedono per la prima volta. A volte ci manca qualcosa che è proprio accanto a noi. Anna li fa ricongiungere.

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(Tradotto dall'inglese)

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