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Claire Denis, Anne Tallineau • Regista, direttrice generale dell’Institut Français

"Abbiamo un interesse quasi politico nell'incoraggiare le co-produzioni nello spazio europeo"

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- Cineuropa ha incontrato la regista Claire Denis, madrina dell'edizione 2015 della Fabrique des Cinémas du Monde, e Anne Tallineau, direttrice generale dell'Institut Français, che la organizza

Claire Denis, Anne Tallineau  • Regista, direttrice generale dell’Institut Français
Claire Denis ed Anne Tallineau

Lanciata nel 2009, la Fabrique des Cinémas du Monde, sviluppata dall'Institut Français con il sostegno dell'Organizzazione internazionale della francofonia, è un programma professionale organizzato all'interno del Festival di Cannes per promuovere l'emergere del talento giovanile dei Paesi del sud nel mercato internazionale. Cineuropa ha incontrato la regista francese Claire Denis, madrina dell'edizione 2015 e la direttrice generale dell'Institut Français Anne Tallineau

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Cineuropa: Cos'è la Fabrique des Cinémas du Monde?
Anne Tallineau : La Fabrique des Cinémas du Monde è un workshop che aiuta la realizzazione e la produzione di film in tutto il mondo. Delle oltre 200 candidature pervenute, abbiamo selezionato 10 progetti di film portati da un regista e un produttore dalle nazionalità più varie. Offriamo loro la possibilità di sviluppare il loro progetto guidandoli e aiutandoli. La Fabrique si svolge durante il Festival di Cannes, che è il più grande mercato del mondo per il cinema, ma in cui ci si può perdere se non si hanno le chiavi. 

Claire Denis, lei è la madrina dell'edizione 2015 della Fabrique. Perché ha accettato questa missione?Claire Denis : Era molto importante per le persone che me l'hanno proposto, ho visto la passione e l'impegno totale necessari a dar vita a questa Fabbrica. È anche un modo per non perdere di vista la condizione dei giovani registi: condividiamo le stesse cose.

Cosa pensa dei progetti selezionati e come spera di aiutarli?
C.D. : I progetti sono stati scelti molto bene, sono sbalordita. Questi giovani registi sono già in squadra con un produttore o una produttrice, conoscono già l'importanza del budget. Credo che meglio comprendiamo il budget che avremo, meglio ci troveremo con il film che vogliamo fare. Sono più pronti di quanto sarei potuta essere alla loro età. Si pongono domande circa il loro lavoro, si chiedono se il loro progetto non sia troppo personale, o non abbastanza soggettivo... Cercherò di incoraggiarli in qualche modo, di dargli fiducia. Se sono entusiasta, è sincero.

Continua a seguire i progetti al di là della Fabrique?
A.T. : Non li seguiamo direttamente nella loro carriera a meno che non facciano appello a noi, ma per adesso non li monitoriamo - forse più avanti - di continuo. Ma i collegamenti si creano. Ad esempio, oltre due terzi dei progetti della promozione del 2014 sono stati realizzati. Troviamo anche molto spesso i progetti nella sezione di sostegno ai cinema mondiali, di cui siamo co-responsabili. Il sostegno ai cinema di tutto il mondo sta anch'esso vivendo un anno di grande successo, poiché ben 17 film sostenuti sono a Cannes, di cui 13 nella Selezione Ufficiale. 

I progetti della Fabrique hanno bisogno soprattutto di trovare co-produttori, specialmente francesi. Perché quest'importanza delle co-produzioni?
C.D. : La Francia ha, con il CNC, inventato l'idea dell'anticipo sugli utili, il che ha permesso al cinema francese di vivere e di far nascere giovani registi, scuole di cinema... È normale che dei produttori o dei distributori francesi si siano interessati a film cinesi, coreani, argentini e peruviani, perché, grazie a quest'organizzazione del cinema, abbiamo anche in Francia cinema e distributori indipendenti, e forse è l'unico Paese al mondo in cui si possono vedere film provenienti da ogni nazione. Non c'è un'egemonia francese, ma piuttosto un ottimo sistema francese. Dobbiamo lottare per difenderlo e ispirare gli altri Paesi a seguire l'esempio.

A.T. : Credo che abbiamo un interesse quasi politico nell'incoraggiare le co-produzioni nel territorio europeo, per creare quest'identità europea, un patrimonio comune. La produzione europea è estremamente ricca e varia, ma è ancora troppo ignorata da un Paese all'altro. La co-produzione è anche diventata quasi inevitabile: i ricavi all'estero sono ormai un requisito indispensabile anche per i grandi studios di Hollywood. Si tratta di un mezzo essenziale per la produzione dei film, la co-produzione internazionale è dunque strategica.

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(Tradotto dal francese)

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