email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

Valeria Bruni Tedeschi • Regista

Un esordio eclatante

di 

- Incontro con l'attrice italiana, reduce dalla vittoria al Tribeca Film festival con la sua opera prima da regista, E' più facile che un cammello...

Sulla terrazza del padiglione italiano, l'azzurro degli occhi di Valeria Bruni Tedeschi si confonde con quello del mare increspato di Cannes, dove l'attrice e regista esordiente e' venuta a presentare il suo film al Marché. Un esordio folgorante: Il est plus facile pour un chameau... (E' più facile che un cammello...) è già stato visto da quasi 400mila spettatori in Francia e ha vinto all'inizio di maggio il Tribeca Film Festival di New York. In Italia, dove uscirà ad ottobre dopo un passaggio al Festival di Torino, il film non ha trovato finanziatori. " Ma le difficoltà non hanno fatto altro che stimolare la mia creatività", riflette una Valeria Bruni Tedeschi lanciatissima. Ha appena finito di girare alcune scene del prossimo film di Francois Ozon, dall'enigmatico titolo 5x2, e anche la sua recente interpretazione in Ah! Si j'etais riche e' stata applaudita in Francia. Ma ora Valeria e' una regista: " Non trovo che ci siano scompartimenti tra i 2 due ruoli, mi sento solo di andare avanti".

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

La spinta a passare dietro la macchina da presa è venuta dal regista Mimmo Calopresti, con il quale Valeria ha condiviso film e una parte della sua vita. "E' stata la voglia di continuare a scrivere, dopo la collaborazione con Mimmo, che mi ha convinto alla regia". Il film, che racconta autobiograficamente di una famiglia italiana che vive in Francia ("lacerata, divisa in due"), viene definito da Valeria come un "film d'attori". Dice infatti di aver voluto "dare la precedenza a quello che succede alle persone, più che a un'idea di cinema. Ho fatto provini per un anno, e' stato come scegliere me stessa, trovare quello che io avrei fatto come interprete, ho cercato di unificarmi, regista e personaggio allo stesso tempo, una persona che attraversa il mondo". La componente autobiografica resta. "L'ho sempre avuta nelle mie interpretazioni, si racconta sempre di se stessi. Si elabora il materiale della vita. Ma la mia e' solo un'interpretazione del mondo che e' diventata film".

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy