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Mia Hansen-Løve • Regista

"Questo non è necessariamente un film diverso dai miei precedenti"

di 

- BERLINO 2016: La regista francese Mia Hansen-Løve ha parlato del suo nuovo stimolante spaccato di vita, Le cose che verranno (L'Avenir). Orso d'argento per il miglior regista

Mia Hansen-Løve  • Regista
(© Berlinale)

Si può dire che Mia Hansen-Løve sia uno dei nomi più interessanti e di talento nell'attuale cinema francese. Dalla sua opera prima, All Is Forgiven [+leggi anche:
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, al suo film precedente, Eden [+leggi anche:
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, la cineasta ha sempre affrontato tribolazioni sul tempo e la gioventù, e adesso fa un passo avanti nella linea temporale della vita: in Le cose che verranno (L'Avenir) [+leggi anche:
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Q&A: Mia Hansen-Løve
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, è una donna di mezza età  a dover confrontarsi coi cambiamenti e, naturalmente, con il passare del tempo. Il film, con protagonista Isabelle Huppert, eccellente come sempre, è in competizione per l'Orso d'Oro alla 66a Berlinale, e la Hansen-Løve ha parlato del film durante un incontro con la stampa internazionale.

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Gli altri suoi film parlano di giovani in cerca di cose. Questo di una donna nel fiore degli anni che attraversa una fase di cambiamento. Da dove viene questo cambiamento?
Mia Hansen-Løve: Questo non è necessariamente un film diverso dai miei precedenti, anche se credo che la protagonista sia diversa perché, come ha detto, i precedenti erano giovani. Ma la fonte è la stessa: il tempo ci sfugge dalle mani, il che è vero per tutti noi, e mi identifico fortemente nei personaggi dei miei film, siano essi donne o uomini... In seguito, con la prospettiva, dipende da come lo controllano. Ma prima di tutto, il film parla del senso della vita e anche del guardarsi indietro, avendo una sorta di retrospettiva su ciò che è successo.

Da dove vengono le vicende che racconta nel film? Sono basate sulla vita di qualcuno?
È abbastanza difficile per me non rivelarne la fonte, perché entrambi i miei genitori sono insegnanti di filosofia. Immagino che questo abbia infatti influenzato alcuni dettagli in termini di scrittura. Ora sono davvero sbalordita di aver aspettato dieci anni per affrontare quest'argomento e metterlo in un film. Si dice che i miei film siano autobiografici, e forse si potrebbe dire lo stesso anche qui. È un film sul mondo in cui sono nata e cresciuta: due genitori insegnanti di filosofia - lì mi sono sempre sentita a casa. Tutto questo pensiero e dibattito filosofico - ecco cosa c'era di solito in casa mia.

Il film non esisterebbe se non avessimo vissuto il periodo della filosofia femminista guidato da Simone de Beauvoir, ma a questo non si fa riferimento in modo specifico nel film.
Credo che il personaggio principale sia l'incarnazione della libertà, dell'emancipazione femminile. Le conquiste di fine anni '60 e primi anni '70 sono state notevoli, ma non ho mai pensato di dover trattare questi momenti storici singolarmente durante il corso del film, perché il film parla della sua personalità, della sua libertà - dell'evoluzione del personaggio, sia emotivamente che psicologicamente. 

Éric Rohmer è stato una fonte di ispirazione per lei?
Non mi sarei mai aspettata di essere un'erede di Rohmer... Credo che il film parli proprio di trovare il proprio percorso, e questo sicuramente ha qualcosa in comune con la sua filmografia. Ma, ovviamente, Rohmer è molto importante; Il Raggio Verde e Racconto d'Inverno mi hanno decisamente influenzato, poiché per me è stato il regista più importante quando ho iniziato la mia carriera.

A che punto della fase di stesura della sceneggiatura ha unito le forze con Isabelle Huppert?
Fin dall'inizio; non sarei stata in grado di scrivere la sceneggiatura se non avessi saputo fin dall'inizio che Isabelle ci sarebbe stata, se non l'avessi avuta già in mente. In passato non avevo mai scritto una sceneggiatura con la certezza degli attori da assegnare ad ogni ruolo. Ho anche fatto film con attori non professionisti. Ciò può diventare un po' difficile, anche se il film sembra abbastanza scanzonato e rilassante; bisogna avere un'atmosfera rilassante per essere in grado di affrontare questo tipo di emozioni forti ed esprimerle nel film; quindi quando hai qualcuno come Isabelle in questo ruolo, è una meravigliosa opportunità per fare un salto di qualità. Lei è incredibilmente intelligente e ha un grande senso dell'umorismo. Il personaggio non era sicuramente facile, e averla nel film mi ha davvero dato la possibilità di spiegare le ali.

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(Tradotto dall'inglese)

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