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Ivan Corbisier • Director, Brussels Film Festival

"Quest'anno l'elemento decisivo è l'umorismo"

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- Dopo una settimana di proiezioni ed eventi a Flagey, il Bruxelles Film Festival è giunto al termine. Abbiamo incontrato Ivan Corbisier, direttore del Festival dal 2009

Ivan Corbisier • Director, Brussels Film Festival

La 14a edizione del Brussels Film Festival, il più vecchio festival della capitale, ha avuto luogo a a Place Flagey a partire dal 17 giugno. Abbiamo incontrato Ivan Corbisier, direttore del festival dal 2009, per parlare di ciò che ha reso unica l'edizione di quest'anno. Ci ha rivelato i progetti e le innovazioni che ha già in serbo per il 2017.

Come si colloca Bruxelles nell'industria cinematografica europea?
Ivan Corbisier: pensavo che fosse essenziale avere un film festival europeo qui a Bruxelles, la capitale d'Europa. Quasi tutti i film che mostriamo a Bruxelles sono molto specifici, scelti attorno a un tema. Noi qui rappresentiamo l'Europa geograficamente parlando, e sebbene molti dei film che proiettiamo vengano dall'Europa, il programma si estende ben oltre i suoi confini. Per quanto riguarda i film europei, al momento ci sono delle iniziative istituite con Screen.Brussels, che cerca di promuovere le riprese nella capitale. È una nuova istituzione con la quale stiamo già lavorando, e per quanto rigurda il programma dell'anno prossimo pensiamo di invitare registi per creare sinergie e permettere ai giovani di guadagnare esperienza professionale. Ma è diventato sempre più difficile organizzare eventi a Bruxelles, fondamentalmente per ragioni finanziarie. La politica culturale, secondo la mia opinione, è incerta qui. La regione non ci aiuta per motivi culturali, ma per migliorare l'immagine della città. Ciò che è interessante è che Bruxelles riceve molta attenzione da altre parti, in Belgio e oltre, e l'immagine di Bruxelles non solo ha un impatto sui business locali, ma anche a livello internazionale. Oltre a questo, siamo ben consapevoli delle difficoltà che abbiamo in Belgio. Siamo stati dipendenti dalla volontà di varie autorità con cui bisogna destreggiarsi, ancor di più in periodi di crisi economica o con budget altalenanti, o budget che non variano in meglio,  addirittura per anni ad oggi. Dobbiamo trovare altre soluzioni, altri partner, progetti con gli stessi scopi in termini di diversità. Proiettare film che non vengono guardati in nesun altro posto può funzionare solo con i sussidi.

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Un terzo dei film nella selezione sono di registi donne. Quando si pensa al numero di donne che fanno film, questo è quasi un record. È per puro caso che avete così tanti registi donne?
È vero, quest'anno abbiamo avuto molti film di registi donne: A Good Wife [+leggi anche:
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, ecc. Il programma non viene creato sulla base di percentuali. E non ci poniamo neanche l'obiettivo assoluto di avere un film da ogni stato europeo. Ciò che conta è la qualità. Se una particolare nazione un anno non ha film decenti, noi non li proiettiamo. Credo sarebbe controproducente per la nazione in questione.

Il 2016 si sta evolvendo per essere un buon anno per il cinema europeo?
In termini di qualità siamo tutti molto contenti. L'elemento decisivo quest'anno è l'umorismo. I film d'essai europei tendono ad essere piuttosto cupi e drammatici, offrendo una istantanea della vita che tratta tematiche economiche, immigrazione, disoccupazione e violenza con una vena pessimistica. E quest'anno è il primo anno in cui abbiamo avuto così tanti film che toccano questi temi con molta più leggerezza. Ammetto che questa è una gran cosa perchè sebbene queste tematiche siano importanti, trattarle con un tono così serio le rende deprimenti. Ciò che è stato sorprendente quest'anno è stato vedere questi temi venire trattati con umorismo, a volte anche da distante. È interessante e la selezione riflette ciò.

Questo approccio a queste tematiche è probabilmente il risultato della presenza di diversi film provenienti dall'Est, che sonoa ccompagnati da una tradizione artistica che affonda le sue radici nell'autodenigrazione.
È vero che tendono ad essere autodenigranti, ad avere questa capacità di fare un passo indietro e il gusto per lo humour nero, e che sono degli esperti in ciò. Le nazioni scandinave sono meno presenti del solito quest'anno. Stiamo vedendo anche più film spagnoli, quando invece fino a pochi anni fa ne avevamo molto pochi, fino al punto che stava diventando una sorta di preoccupazione per un paese che produce una media di 80 film all'anno. Con la crisi, Spagna e Italia si sono dedicati di più ai film per la TV, che non interessano il pubblico di Bruxelles. Quest'anno comunque abbiamo selezionato 4 film spagnoli di qualità molto alta.

Ha qualche idea innovativa per l'edizione del prossimo anno, dato che il Festival cambia ogni anno?
Il prossimo anno vogliamo invitare degli attori a fare degli sketch, degli one-man show o con atti musicali. Dal punto di vista internazionale, stiamo cercando di forgiare delle collaborazioni con festival all'estero come il Liszt Festival. I progetti di speed-date musicali/cinematografici ci hanno dato l'ispirazione per fare lo stesso con gli attori.

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(Tradotto dal francese)

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