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Olivier Père • Amministratore delegato, ARTE France Cinéma

- Nell'intervista con Olivier Père abbiamo parlato della ARTE France Cinéma, società di produzione attiva nella realizzazione di film d'autore

Olivier Père • Amministratore delegato, ARTE France Cinéma

(Questo articolo è stato pubblicato in Le Film Français - Inserto Italia 2016)

Una politica editoriale basata sul cinema d’autore con una dimensione europeo caratterizza ARTE France Cinéma. E’ dunque naturale cercare di aiutare e coprodurre sia i grandi maestri che gli autori giovani del cinema italiano.

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, che ho visto e che dovrebbe essere pronto per quest’anno. Dunque è vero che c’è una politica editoriale basata sul cinema d’autore non solo francese ma con una dimensione europeo molto forte che caratterizza ARTE. E’ naturale cercare di aiutare e coprodurre sia i grandi maestri che gli autori giovani del cinema italiano. Facciamo molta attenzione alla nuova generazione, amiamo molto il lavoro di Minervini, Comodin, e spero in futuro di avere altri nomi di questa nuova tendenza italiana”.

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Dunque c’è un nuovo appeal  rispetto al passato?
“Si, abbiamo notato nei grandi festival internazionali l’emergere di nuovi registi non solo provenienti da Roma. Parlerei anche di una nuova “scuola meridionale”, quella del cinema napoletano e siciliano: penso per esempio ad un film come Salvo [+leggi anche:
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di Comodin. Teniamo d’occhio i progetti di questi registi perché penso che in Italia, come in altri Paesi come Francia, Spagna, Romania,  possiamo godere di una nuova tendenza produttiva e artistica nel cinema. E’ ovvio che continuiamo a sostenere ed essere curiosi del lavoro di registi come Nanni Moretti o Marco Bellocchio e altri. Ma penso che sia più interessante essere partner nella produzione di questi nuovi registi”.

Come nasce il sostegno ad un film da parte di ARTE France Cinéma?
“Noi non lavoriamo direttamente con i produttori italiani, ovviamente abbiamo bisogno di un coproduttore francese che sarà il nostro contatto diretto. E’ vero che è una tradizione dell’industria del cinema francese di avere dei rapporti forti solidi con quella italiana, e ci sono dei produttori francesi che sono specializzati in questo e sono più interessati di altri al cinema italiano. Dunque in genere sono loro che ci portano questi progetti. Penso che ci sia sempre il desiderio di vedere una storia speciale, qualcosa di originale, che non ha niente a che fare con un progetto troppo commerciale o televisivo, perché noi siamo decisamente orientati al cinema autoriale. Dunque cerchiamo una forma artistica che si sviluppa in un ambiente non tanto facile, lo sappiamo, a causa della crisi del cinema.  Ma ci sono fuochi di creazione che nascono in certe zone che non sono i luoghi storici del cinema italiano. E penso anche che ci sono eccellenti giovani produttori italiani, come Paolo Benzi, che fa un ottimo lavoro, che ha l’obiettivo di sostenere questi nuovi registi. Dunque noi ci leghiamo a storie e progetti ambiziosi, di nuovi autori che hanno una visione più potente di quella del cinema convenzionale”. 

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