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Christian Lebrat • Regista

Dall'astrattismo alle Azioni

di 

- In prima assoluta il nuovo film d'avanguardia del cineasta francese: Out of Knowhere è un work in progress che riprende il lavoro di una studentessa

Videointervista

Christian Lebrat è un cineasta ed editore di punta del cinema d'avanguardia francese. Dopo una lunga attività come regista per circa venti anni si è fermato e ha dato vita ad una casa editrice (Paris Experimental) con l'intento di riflettere in modo approfondito sia da un punto di vista teorico che storico sulle diverse espressioni del cinema sperimentale. In questi due decenni, Lebrat è stato tra i protagonisti che in Francia hanno saputo dare nuovo impulso e vigore allo sperimentalismo. A Pesaro, ha presentato l'evoluzione di un vecchio lavoro della metà degli anni settanta (Liminimal) ed uno, invece, ancora non finito (Out of Knowhere: un film d'Anne Prat) e dunque in prima visione assoluta. Si tratta di elaborazioni, anzi di Azioni che prevedono l'uso e lo spostamento di due proiettori in sala da parte del regista. Lo abbiamo incontrato per sapere qualcosa di più sulla sua storia e le sua Azioni.

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A Pesaro lei ha portato due lavori che in un certo senso raccolgono la sua esperienza trentennale nel cinema d'avanguardia. Quando ha esordito e come mai a un certo punto ha sentito il bisogno di interrompere la sua carriera di regista?
"Ho cominciato a lavorare nel 1974 realizzando film astratti e poi sono passato alle Azioni. Solo dieci anni dopo mi sono cimentato anche con il sonoro. In precedenza ero concentrato solo sul colore e in generale sulla lavorazione dell'immagine. Nel 1985 ho smesso di fare film e ho creato una casa editrice specializzata nel cinema d'avanguardia. Sentivo il bisogno di mettere in circolo le idee dei registi sperimentalisti, rinnovando una tradizione speculativa che a metà degli '80 si stava andando progressivamente spegnendo. In generale, tutto il cinema d'avanguardia riceve un trattamento di serie B. E non a caso, ultimamente, duemila tra registi, teorici e spettatori hanno firmato insieme un manifesto a difesa del cinema d'avanguardia. Tornando al mio lavoro, quest'anno dopo una lunga pausa ho ripreso con le mie Azioni. Out of (K)nowhere: un Film d'Anne Prat è il lavoro incompiuto di una mia studentessa (Anne Prat) che io ho ripreso con l'intenzione di portarlo a termine. Tuttavia, la versione che ho presentato a Pesaro non è ancora quella definitiva"

Guardando i suoi lavori, notiamo che hanno molto rilievo i luoghi dove avvengono le proiezioni.
"Le mie Azioni variano a seconda del cinema e della sala, insomma non lavoro solo sull'immagine e sul sonoro ma anche sullo spazio fisico. A seconda del luogo muovo i proiettori in modo che l'immagine possa anche uscire dallo schermo e, ad esempio, colpire il pubblico. E' una riflessione e una provocazione che tende a dimostrare che ogni autore può, anzi deve farsi da sé le regole. Liminimal è un esempio di quanto ho appena detto. Il mio obiettivo è manipolare l'immagine attraverso lo spostamento dei proiettori e le variazioni operate con lo zoom. Quindi, molto dipende dalla distanza tra il proiettore e lo schermo e dalla possibilità di eseguire in cabina dei movimenti in piena libertà. Qui a Pesaro c'erano dei limiti che, però, fanno parte del gioco. In un certo senso ogni Azione ha una sua originalità e va considerata un work in progress".

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