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Alexander Sokurov

Il taglio dell'arte

di 

- Russian Ark è un bellissimo piano sequenza integrale, rovinato dai cambi di bobina. Il regista russo si sfoga: «Hanno rovinato il mio lavoro»

E´ amareggiato il regista Alexander Sokurov. Il suo film, girato in un unico piano sequenza di 90 minuti e presentato in concorso al Festival di Cannes, è stato proiettato effettuando il taglio della pellicola e quindi il cambio delle bobine. «Russian Ark è il primo film nella storia del cinema girato in un unico piano sequenza così lungo e con una videocamera digitale. Tutta la troupe ha lavorato impiegando al massimo le proprie energie fisiche e psicologiche, ed ora è stata ripagata così. Il film non è degno di un festival che vanta grande lustro e poi rompe in modo definitivo il senso dei nostri sforzi», racconta Sokurov. Nonostante la denuncia la critica ha comunque esaltato all´unanimità questo film che percorre la storia della cultura russa girovagando fra 33 stanze diverse dell´Hermitage di San Pietroburgo.

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Non è stato necessario alcun genere di montaggio?
Non è stato effettuato alcun editing visivo. Al contrario c´è stato un grande lavoro di post-produzione sul missaggio del sonoro. Quando sono iniziate le riprese, nei primi cinque minuti del film abbiamo avuto tre false partenze. Era una scena molto complicata, resa ancora più complessa dalla grande quantità di decori e i costumi.

Che idea c´è dietro questa lunghissima carrellata di cultura russa effettuata in un preciso luogo, il Museo dell´Hermitage di San Pietroburgo?
Volevo fare un film dove non ci fosse respiro e si potesse seguire il tempo naturale. Molti cineasti credono che il cinema nasca dalla manipolazione, il tradimento del tempo. Ma nella visualità questo concetto diventa pericoloso.

Il film è pieno di opere d´arte, da El Greco a Rembrandt, Van Dyck e tanti altri ancora...
Ho raccontato la Russia e il suo rapporto con l´Europa attraverso l´ arte e non la storia. Il cinema è creato per sostenere e aiutare l´arte, non per sostituirla.

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