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Viktoriya Tigipko • Presidente del Festival Internazionale del Film di Odessa

“Ogni anno è un nuovo record, siamo giovani e siamo in crescita”

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- Cineuropa ha incontrato Viktoriya Tigipko, Presidente del Festival Internazionale del Film di Odessa, per parlare dell’ultima edizione di questo evento

Viktoriya Tigipko • Presidente del Festival Internazionale del Film di Odessa

Cineuropa ha incontrato Viktoriya Tigipko, Presidente del Festival Internazionale del Film di Odessa, per parlare dei cambiamenti nell’industria del film in Ucraina, dell’espansione di un giovane festival cinematografico e del ruolo della neonata Accademia del Cinema Ucraino nell’affrontare le sfide di oggi. 

Cineuropa: Quanto è cambiata l’industria del cinema dalla prima edizione dell’Odessa IFF?
Viktoriya Tigipko
: Quando abbiamo iniziato, nel 2010, eravamo anche all’inizio della rinascita dell’industria cinematografica ucraina, che era in un un buco nero dal 1990, con la caduta dell’Unione Sovietica. A quell’epoca non c’era alcun finanziamento e i professionisti del cinema ucraino erano completamente dipendenti dal mercato russo. Di conseguenza, l’Ucraina divenne una location conveniente per girare film, ma i talenti nazionali avevano solo un ruolo secondario, o non erano affatto considerati, nell’industria cinematografica russa. Nel 2010, abbiamo ricevuto i primi finanziamenti nazionali per il cinema. Sono iniziati gradualmente, con un paio di milioni, e oggi abbiamo supporti per venti milioni di dollari. I film ucraini sono di solito finanziati dai fondi nazionali tra il 50% e l’80%, e anche le serie TV sono sostenute al 50% dallo stato. Questo è davvero importante perché apre molte opportunità ai professionisti del cinema.

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Quindi, inevitabilmente, ha visto aumentare la partecipazione di produzioni ucraine anche al festval.
Certamente. Alla prima edizione non avevamo nessun lungometraggio per il Concorso Nazionale. Abbiamo iniziato a stimolare l’industria invitando professionisti da tutto il mondo, perché ritenevamo importante creare un festival del cinema internazionale, pur mantenendo il nostro interesse sulle produzioni nazionali. In teoria, c’erano due festival sotto lo stesso nome: uno internazionale, sulla scia di quelli più affermati – con giurie, eventi per l’industria, ospiti, sezioni parallele, serate di gala – e un festival nazionale. Abbiamo iniziato con la proiezione dei soli due cortometraggi che avevamo allora, mentre quest’anno abbiamo ricevuto 265 candidature di film ucraini per il Concorso Nazionale. Se consideriamo gli oltre 900 film inviati per il Concorso Internazionale, arriviamo a un record, ma ogni anno è un nuovo record. Siamo giovani e siamo in crescita, questo è solo l’inizio. 

Qual è una caratteristica unica dell’OIFF?
Ogni anno sperimentiamo qualcosa di nuovo, ma credo che le proiezioni speciali alla Scalinata Potemkin siano un evento unico. Abbiamo probabilmente uno dei cinema all’aperto più grandi al mondo, dove possiamo ospitare 15.000 spettatori in un luogo che è sia storico sia cinematografico; tutti lo conoscono grazie al film di Eisenstein, quindi è importante aver aggiunto questa nuova dimensione. Il prossimo anno amplieremo questa esperienza, aggiungendo un secondo schermo alla piazza, sopra la scalinata, di modo che più persone possano partecipare. 

Sembra che la vostra espansione non abbia limiti.
Ogni anno troviamo un modo per crescere. Le nostre sale sono sempre piene; il pubblico è piuttosto giovane e aperto a film indipendenti e d’essai. Abbiamo già aggiunto una nuova location per le proiezioni e il prossimo anno coinvolgeremo un altro multiplex, nella speranza che altri cinema vogliano unirsi. Abbiamo di media 120.000 entrate, e quest’anno il numero potrebbe anche essere più alto, ma con nuove sale potrebbe addirittura lievitare. Inoltre, ogni giorno c’è una proiezione gratuita al Green Theatre, che ha una capacità di oltre 3.000 posti, così che proprio tutti possano partecipare all’esperienza del festival. Ogni film è seguito da masterclass o da uno dei nostri ospiti.

Quest’espansione si riflette anche nella programmazione; la ritiene importante?
Senza dubbio. Due anni fa abbiamo iniziato una sessione di pitching dedicata ai documentari europei, che poi è diventata un programma e quest’anno un concorso.  L’anno scorso avevamo una sessione di pitching per le serie TV, che quest’anno abbiamo trasformato in un programma speciale e che il prossimo anno diventerà un concorso. Abbiamo anche un programma speciale per ragazzi, che è estremamente importante per attirare il pubblico delle famiglie e per presentare ai piccoli spettatori il cinema d’autore, sin dalla più tenera età. Anche l’istruzione è molto importante, ovviamente.

A proposito di istruzione, è stata recentemente creata l’Accademia del Cinema Ucraino. In che modo questa si lega alle attività dell’OIFF?
La squadra che anima il festival ha una solida reputazione e l’industria ci dà fiducia. Così, quando abbiamo dato vita all’Accademia dal Cinema (leggi la notizia), tutti ne erano entusiasti perché avremmo offerto un sistema trasparente sul modello di quello dei BAFTA. In Ucraina ci sono 600 professionisti idonei a unirsi all’Accademia e in meno di un anno la metà ne sono divenuti membri. Noi offriamo un’affiliazione gratuita, ma in cambio, i membri sono invitati a partecipare ad attività sociali, come seminari gratuiti, masterclass e altre iniziative in università, istituti o scuole, allo scopo di offrire al pubblico una formazione in materia di film. Abbiamo il dovere di sensibilizzare un pubblico più ampio e ancor più professionisti, perché la formazione è essenziale.

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(Tradotto dall'inglese)

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