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Aoife McArdle • Regista

“La musica può essere uno straordinario strumento narrativo in un film”

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- TORONTO 2017: La regista e sceneggiatrice nordirlandese Aoife McArdle ha discusso con noi del suo film d'esordio, Kissing Candice, in programma nella sezione Discovery a Toronto

Aoife McArdle  • Regista

Con collaborazioni del calibro di U2, Bryan Ferry, Jon Hopkins e James Vincent McMorrow, la regista e sceneggiatrice nordirlandese Aoife McArdle ha accumulato un'enorme esperienza nel campo dei video musicali. Il suo film d'esordio, Kissing Candice [+leggi anche:
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, ha avuto la sua prima mondiale nella sezione Discovery del Toronto International Film Festival, e Cineuropa l'ha incontrata per parlare con lei dell'elasticità dei film di genere, del ruolo dei sogni e delle sue influenze cinematografiche.

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Cineuropa: Kissing Candice sembra la storia di uno strano primo amore, ma ha anche elementi del thriller e della crime story. Cosa l'ha spinta a scrivere questa storia e perché ha scelto un tema così particolare?
Aoife McArdle: Volevo scrivere un film ispirato alle persone magnetiche, ai posti fantastici e alle storie cupe con le quali sono cresciuta in Irlanda. Poi mi piaceva l'idea di un film che non fosse confinato ad un unico genere ma che si muovesse fluidamente tra storia di formazione, thriller, commedia romantica, crime story e che incorporasse persino elementi horror. Un approccio vagamente anarchico e un po' pulp, secondo me, si addice benissimo all'imprevedibilità dei pensieri e delle vite dei giovani personaggi. E poi volevo offrire a un pubblico dai gusti eclettici dei modi diversi per entrare nel film.

Ritiene che i suoi personaggi e il suo film si possano considerare realistici e rappresentativi di questa generazione di irlandesi, oppure è tutto riconducibile alla finzione?
La storia è ispirata a personaggi e storie reali, ma in ultima analisi si tratta di finzione e stilizzazione. Tuttavia, io penso che per un adolescente, il desiderio di rifugiarsi nella fantasia, nel pericolo o nel desiderio è qualcosa di molto reale e che tutti abbiamo sperimentato. In generale, nel film, viviamo la storia attraverso gli occhi della diciassettenne Candice, per cui è la sua percezione del mondo vivida e distopica che sperimentiamo, piuttosto che una necessariamente veritiera. 

I sogni sono una fuga da una triste realtà oppure un avvertimento contro i pericoli che si prospettano?
Io credo che abbiano entrambe le funzioni nella storia, offrendo sia un barlume di speranza quando ce n'è bisogno, ma anche piantando il seme di quello che deve venire.

Narrativamente, ci sono momenti in cui la musica ha il sopravvento sulla storia. Anche da un punto di vista tecnico, il camera tracking coreografato segue i personaggi. Quanto l'ha influenzata la sua esperienza nel mondo dei video musicali?
Realizzare video musicali è un ottimo modo per fare esperienza sia dal punto di vista tecnico che estetico, quindi sono contenta di questo, ma onestamente la questione è circolare perché in tutti i miei video c'era un'influenza dei film. Ho passato gli anni della mia adolescenza a vedere più film possibili, provenienti dai quattro angoli del mondo. Uso il camera tracking coreografato perché ritengo che la fotografia debba essere più immersiva possibile, spingendo lo spettatore nel mondo del personaggio. Ho dei ricordi molto vividi di quando vidi per la prima volta L'infernale Quinlan di Orson Welles o i lavori di Max Ophüls o Stanley Kubrick e fui così rapita dalla magia di quelle carrellate. Allo stesso modo, nei miei video, ho sempre trattato la musica come la colonna sonora di un film. La musica può essere uno straordinario strumento narrativo in un film. A volte viene usata poco, a volte troppo, ma adoro il modo in cui può essere sfruttata per sottolineare livelli diversi di significato, atmosfere o emozioni, o per sovvertire il tono di una scena. È stato davvero molto gratificante lavorare con un compositore di talento per Kissing Candice e riuscire a confezionare un film del genere, una volta tanto.  

È facile per una neoregista girare in esterni e produrre un film in Irlanda?
Per un regista alle prime armi, penso che non ci sia un posto dove sia facile girare. Ci vuole un impegno enorme, soprattutto quando si tratta di un film a basso budget come il nostro. Ci vuole passione, determinazione e resilienza e devi ricorrere a tutti gli aiuti e a tutte le risorse creative che puoi, per riuscirci. Inoltre il tempo è piuttosto rigido e imprevedibile in Irlanda, quindi anche questo è stato un problema in più. Abbiamo passato molto tempo ad asciugarci o ad aspettare che entrasse la luce adatta attraverso delle minuscole finestre. Tuttavia, sono stata contentissima di poter girare il film in luoghi così vicini a quelli dove sono cresciuta. L'Irlanda è un posto davvero stimolante e incontaminato, con tantissime bellezze nascoste. È un dono per ogni filmmaker.

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(Tradotto dall'inglese)

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