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Francesco Giai Via • Direttore artistico dell'Annecy Cinéma Italien

"Un festival dotato di una forte identità"

di 

- Abbiamo incontrato Francesco Giai Via, nuovo direttore artistico del festival Annecy Cinéma Italien

Francesco Giai Via  • Direttore artistico dell'Annecy Cinéma Italien
(© Paolo Angari)

La 35a edizione del festival Annecy Cinéma Italien si svolge dal 25 settembre al primo ottobre, con 46 film in programma (di cui 33 in anteprima francese). Abbiamo incontrato Francesco Giai Via, nuovo direttore artistico del festival.

Cineuropa: Quali cambiamenti ha apportato alla linea editoriale del festival con la sua prima selezione?
Francesco Giai Via
: Conosco molto bene la storia del festival e la sua importanza in relazione all'industria, sia per il versante francese che italiano. Ma il mio percorso, soprattutto il mio lavoro per la Mostra di Venezia e per il TorinoFilmLab, mi conferisce un profilo piuttosto differente rispetto alla direzione precedente. Dunque, sin dall'inizio, la mia idea è stata quella di concentrare l'attenzione sulla produzione italiana contemporanea, che è molto ricca e molto interessante. Avendo lavorato per molti anni con i documentari, volevo anche mescolare finzione e documentario sia nel concorso sia nelle sezioni fuori concorso. Infine, volevo aprire la programmazione alle diverse forme di serie TV italiane perché attualmente ci sono molti legami tra i giovani registi del cinema italiano e la produzione di serie che li mette in posizione di esprimersi, come nel caso di Claudio Giovannesi che quest'anno fa parte della nostra giuria per il concorso, e che ha diretto sia Fiore [+leggi anche:
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che alcuni episodi della serie Gomorra.

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Come ha rimodellato la programmazione?
Prima c'erano due concorsi, uno per prime e seconde opere, un altro per i documentari. Io ho scelto di proporne solamente uno per concentrare lì l'attenzione e dedicarlo ai primi e secondi lungometraggi che non hanno ancora distributori in Francia. Grazie a Filmitalia, questi otto film hanno una copia DCP sottotitolata in francese, il che rappresenta un vantaggio per i potenziali distributori perché parte del lavoro è già fatta. Questo concorso dà anche la possibilità di veder nascere dei nuovi talenti, perché include cineasti che saranno certamente dei maestri da qui a una decina d'anni. Nella sezione non competitiva Prima, ho voluto soprattutto mettere insieme i film come quelli recentemente presentati in concorso a Venezia, come The Leisure Seeker [+leggi anche:
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e Ammore et malavita [+leggi anche:
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, e film fortemente indipendenti, più piccoli, documentari, o opere più sperimentali.

Il 28 e 29 settembre si terrà anche la prima edizione dell'Annecy Cinéma Italien Pro.
Di eventi legati all'industria ce ne sono ovunque nei festival, ma l'esperienza mi ha insegnato che quelli che funzionano meglio sono quelli legati a manifestazioni con una forte identità, a cui si va perché offrono cose che non si possono trovare altrove. Dal momento che Annecy Cinéma Italien è un festival dotato di una forte identità ed è molto riconosciuto tra le istituzioni, è stato naturale creare questa sezione dedicata ai professionisti, con l'aiuto del CNC; l'organizzazione è articolata in incontri tra un gruppo di distributori francesi e alcuni venditori italiani e rappresentanti (produttori e registi) dei film presentati al festival. Dunque, questa edizione 2017 del festival è un progetto che non si limiterà a mostrare dei film, anche se ne presenterà molti; e quasi tutti i film saranno accompagnati dai registi, qui a Annecy, il che rappresenta un modo per incontrare fisicamente questa nouvelle vague del cinema italiano.

Quali sono i suoi obiettivi in termini di presenza di pubblico?
Al momento, le presenze oscillano tra i 15.000 e i 20.000 visitatori, che è già molto per una città di 50.000 abitanti. E se si va a vedere, per esempio, il tasso di riempimento delle sessioni organizzate per la scuola, questo è abbastanza notevole. In generale, si è stabilito un legame molto forte tra il pubblico e il festival, ma l'obiettivo a termine è comunque quello di attirare degli spettatori un po' diversi, soprattutto più giovani. E con questa nuova generazione di cineasti italiani, i cui film raccontano storie sempre legate ai giovani, penso che siamo sulla buona strada.

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(Tradotto dal francese)

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