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Romania

Marian Crişan • Regista di The Campaign

"Mi piace scrivere personaggi ispirati alle persone che mi sono più vicine"

di 

- Abbiamo parlato con Marian Crişan, il regista rumeno il cui quarto lungometraggio, The Campaign, è stato presentato in anteprima mondiale al Festival Internazionale del cinema di Mosca

Marian Crişan  • Regista di The Campaign

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un altro problema sociale – la corruzione e l’incapacità dei politici di soddisfare realmente le necessità dei loro elettori – dal punto di vista di una piccola città di provincia. Questo è ciò che ha da dire il regista riguardo quanto sta accadendo all’interno dell’industria cinematografica rumena e riguardo le sfide della sua quarta produzione, la quale è stata da poco presentata in anteprima al Festival internazionale del cinema di Mosca.

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Cineuropa: Per produrre questo film, è tornato nella sua città natale, Salonta, nella quale aveva già girato Morgen più di una decina di anni fa. Cosa le piace di questo posto?
Marian Crişan: Quando sviluppo una sceneggiatura, comincio sempre dalle cose che mi incuriosiscono, o persone o destini dei quali voglio parlare. Mi piace scrivere personaggi ispirati alle persone che mi sono più vicine – in questo caso, la gente di Salonta. Il mio rapporto con questo posto è abbastanza emotivo e nostalgico. Un’altra cosa che amo di Salonta è la geografia, poiché è una piccola cittadina di confine, circondata da vasti campi che svaniscono all’orizzonte. È un posto in cui gli immigrati clandestini attraversano il confine per spostarsi verso Ovest e dove un politico di Bucarest può nascondersi.

L’anteprima mondiale del film è avvenuta contemporaneamente alle elezioni locali e parlamentari in Romania. Secondo lei, il potere dei politici è più forte nelle piccole città?
L’elemento di assurdità in The Campaign è dato principalmente dalla presenza di politici di alto profilo in piccole città di provincia. C’è questa ambientazione governata da un ritmo lento e da una certa inerzia, un posto in cui nulla è mai accaduto, un posto che in qualche modo divora il politico stesso. Qui regna un diverso tipo di tempo, un tempo che scorre diversamente. Il politico inizia a farsi influenzare da questo particolare andamento, il ritmo del trattorista della Transilvania, che non sembra mai di fretta. Ciò che volevo fare era osservare in che modo i politici iniziassero ad entrare nelle grazie degli elettori e a corrompere la gente del posto.

Ha scritto il copione insieme a Gabriel Andronache.  Come è nata la sceneggiatura?
La sceneggiatura è basata su un romanzo di Gabriel, Ich bin ein Beliner, che ad un certo punto abbiamo deciso di trasformare in film. Quello che abbiamo fatto però, non è un mero adattamento. Abbiamo iniziato a scrivere una sceneggiatura basandoci su un capitolo del libro, quello in cui la storia tratta le elezioni provinciali. Questo contesto mi era sembrato molto intrigante e ho suggerito di iniziare a scrivere una storia partendo da una semplice premessa: un politico moldavo [della regione rumena e non del paese confinante con la Romania] del Parlamento rumeno, arriva nella città della Transilvania durante la sua campagna elettorale. Abbiamo scritto la prima bozza insieme, dopodiché Gabriel si è occupato delle parti del politico moldavo mentre io delle parti del trattorista della Transilvania.

Il protagonista fa un sacco di promesse nel film. Cosa ne pensa lei delle promesse dei politici nel contesto dell’attuale situazione dell’industria cinematografica rumena? Mi sto riferendo specialmente alla mancanza di sostegno statale durante la pandemia e al sistema di cash rebate non ancora in funzione…
Credo che il diritto cinematografico debba essere migliorato il prima possibile. Dobbiamo concentrarci sul modo in cui i film rumeni vengono finanziati. Spero che i registi rumeni beneficeranno di questi necessari cambiamenti. Allo stesso tempo, il supporto delle autorità dovrebbe andare ben oltre le promesse: abbiamo bisogno di un supporto tangibile che vada alle compagnie di produzione, ai professionisti tecnici e creativi che producono i film rumeni. Credo che tutte le compagnie di produzione, grandi o piccole che siano, siano colpite dalla crisi, e non solo quelle che lavorano per produzioni straniere. Inoltre, dobbiamo anche adattarci a ciò che sta accadendo all’interno del mercato di distribuzione.

Ha annunciato l’uscita nazionale del film per questo autunno. È ancora in previsione, poiché come tutti sappiamo, i cinema di ogni città rumena potrebbero essere chiusi dalle autorità qualora ci sia un aumento dei casi?
Sfortunatamente, i nostri piani di uscita sono compromessi. Speriamo di rilasciare il film nei cinema il prima possibile. Non ho la libertà di poter discutere le misure prese dalle autorità, ma è chiaro che le cose non sono facili per le presentazioni cinematografiche nel breve periodo.

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(Tradotto dall'inglese da Chiara Morettini)

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