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CINEMED 2020 Cinemed Meetings

Marco Amenta • Regista di Anna

"Quello che mi interessava era la storia di una donna che lotta contro un potere più forte di lei"

di 

- Incontro con il regista italiano Marco Amenta che parla del suo progetto Anna, prodotto da Eurofilm e coprodotto da Mact Productions, in occasione dei Cinemed Meetings

Marco Amenta • Regista di Anna

Il regista italiano Marco Amenta, che ha al suo attivo i lungometraggi di finzione La siciliana ribelle [+leggi anche:
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e Tra le onde (Through The Waves) e i documentari Magic Island [+leggi anche:
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, The Lone Girl e Il fantasma di Corleone, è presente al 42° Festival del cinema mediterraneo di Montpellier dove presenta alla Borsa di aiuto allo sviluppo dei Cinemed Meetings (leggi la news) il suo nuovo progetto di finzione, Anna, guidato da Eurofilm (società di base a Roma che il regista dirige insieme alla sorella Simonetta) e coprodotto da Mact Productions.

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Cineuropa: Che cosa l’ha spinta a scrivere il progetto Anna?
Marco Amenta
: Si ispira a una storia vera accaduta in Sardegna qualche tempo fa, una storia molto moderna e molto simbolica a mio avviso perché secondo l’ISPRA (Istituto per la protezione e la ricerca dell'ambiente), il cemento copre ogni giorno 14 ettari ulteriori di territorio italiano, a una velocità di quasi 2m² al secondo. Il tema principale di Anna, la salvaguardia dell'ambiente, è uno dei temi principali del nostro tempo e lo si è chiaramente visto durante il disastro del Covid. Quando le industrie erano parzialmente chiuse e le città meno intasate di automobili, abbiamo riscoperto un po' la natura: l’aria pulita, il silenzio, ecc. Forse questo ci farà riflettere di più, dato che vediamo che molte persone ora desiderano lasciare le città, andare a vivere in campagna. Tornando ad Anna, ciò che mi interessava era la storia di una donna che lotta contro un potere più forte di lei, un racconto in stile Davide e Golia o una rivisitazione di Moby Dick perché lei è ossessionata da questa lotta contro la speculazione immobiliare, contro questo resort che sta iniziando a essere costruito proprio dietro la sua casa, sul suo terreno, senza la sua autorizzazione. Ma non è un'eroina, è una donna forte e fragile allo stesso tempo perché ha una cinquantina d'anni, vive da sola e combatte contro un sistema più forte di lei. C'è anche un lato machista che esiste ancora in alcune parti d'Italia come la Sardegna: non rispettano le leggi perché pensano anche di poter vincere facilmente poiché Anna è una donna single. Ma al contrario, combatterà fino alla fine con forza e caparbietà, anche se il suo paese la ostracizza. Tuttavia, questo non è un film a tesi perché i locali hanno le loro ragioni: la perdita del resort li priverebbe di una fonte di lavoro. Qui torniamo al dilemma universale tra sviluppo e salvaguardia del territorio.

Quali sono le caratteristiche principali di questo personaggio femminile così forte?
Anna ha un rapporto intimo con la natura, gli animali, la terra e i suoi silenzi, un lato selvaggio che ricorda un po’ Respiro [+leggi anche:
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e che rafforza questa sensazione di invasione da parte del cemento che la spingerà a intraprendere questo lotta alla Erin Brockovich. È anche una donna che in passato ha subito violenze fisiche da parte dell'ex marito, quindi la violenza che ora riceve la sua terra, tra cui lo sradicamento degli alberi, e l'arroganza dei promotori del resort che vogliono costruire senza il suo permesso, si risveglia in lei e in qualche modo le fa rivivere quei brutti ricordi. E’ sottinteso nel film, ma il fatto che non riconoscano che questa terra è sua simboleggia la violenza, anche psicologica, che gli uomini possono esercitare sulle donne. Questa terra ha anche un ruolo importante e significativo perché non è una terra idilliaca o pittoresca, è una terra dura e aspra. Inoltre, Anna non è una donna del tutto normale nel contesto locale in quanto è molto libera, soprattutto negli incontri con gli uomini, il che la mette a confronto con un certo giudizio sociale. Ma è questa differenza che non le fa accettare la situazione e che la farà resistere quando proveranno a comprarla. Perché per lei la terra della sua famiglia vale molto di più dei soldi.

Come è stato accolto il progetto finora?
La storia è molto locale, italiana, ma il soggetto è universale e la sua dimensione internazionale è stata subito individuata. Il progetto ha già ricevuto il sostegno di Media ed è stato selezionato da due piattaforme internazionali: qui ai Cinemed Meetings e al forum di coproduzione Crossroads di Salonicco. La società francese Mact Productions si è già impegnata in coproduzione e anche la regione Ile-de-France sostiene il film. Le riprese si svolgeranno ovviamente in Sardegna, regione che sostiene fortemente il progetto e dove abbiamo trovato le location. Perché è ancora un territorio selvaggio, il che è fondamentale. Partiremo dall'intimo e dal realistico per poi allargarci e arrivare a una narrazione dalla dimensione quasi epica. Perché al cinema devi vedere qualcosa che non vedi altrove: ci vuole una sublimazione della storia.

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(Tradotto dal francese)

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