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Italia

Cinzia TH Torrini • Regista di Fino all’ultimo battito

“Un protocollo ferreo ci ha permesso di girare”

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- La regista italiana racconta il lungo periodo di riprese della serie tv medical thriller con l’applicazione delle regole anti-Covid

Cinzia TH Torrini • Regista di Fino all’ultimo battito

Girata da ottobre 2020 a marzo 2021 in diverse località pugliesi per 22 settimane, Fino all’ultimo battito, diretta da Cinzia TH Torrini, è la serie tv che ha realizzato in assoluto più settimane di riprese sul territorio. “È stata interamente girata in Puglia, sia esterni che interni, ad eccezione di tre giorni di riprese a Cosenza”, conferma la regista. 

Fino all’ultimo battito è un medical thriller, sei episodi che prevedibilmente andranno in onda su Rai Uno nel prossimo autunno, coprodotto da Rai Fiction e Eliseo Multimedia di Luca Barbareschi con protagonisti Bianca Guaccero, Violante Placido, Marco Bocci, Fortunato Cerlino e Loretta Goggi. Blindatissima, ad oggi, la storia, che si conosce tuttavia per grandi linee, grazie anche alle indiscrezioni della stampa locale: il rapporto ambiguo tra un boss malavitoso e un cardiochirurgo che tenta di salvare la propria dignità professionale.

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Con Cinzia TH Torrini non parliamo della storia ma ci focalizziamo sulle riprese, con una premessa: nonostante l’ospedale sia la principale location, e le riprese si siano svolte in piena pandemia, l’emergenza sanitaria non compare nella fiction: “E’ stata una scelta produttiva”, dice Torrini che ricorda: “paradossalmente la prima riunione con gli sceneggiatori la facemmo nel primo giorno di lockdown, nel marzo 2020” via Zoom.

Le riprese, che hanno attraversato ben due stagioni e diversi ospedali, hanno incontrato problemi previsti, in relazione all’applicazione delle regole emergenziali (“un protocollo ferreo, che però ci ha permesso di andare avanti”), e molti imprevisti, ma brillantemente superati dal produttore esecutivo Claudio Gaeta (“un vero e proprio stratega”). Ricorda ancora la regista: “avremmo dovuto girare in una clinica privata di Bari, ma a un certo punto abbiamo dovuto trasferirci in fretta perchè l’ospedale era stato adibito ad area covid”.

Il reparto di terapia intensiva è stato totalmente ricostruito in un altro ospedale, ad Acquaviva delle Fonti, ma la parte finale delle riprese è stata realizzata al complesso del Dea il nuovo dipartimento di emergenza e urgenza del “Vito Fazzi” di Lecce.

Cinzia TH Torrini tiene a sottolineare che in nessun modo le riprese hanno intralciato la macchina dell’emergenza sanitaria, e ricorda che nonostante i trasferimenti repentini, spesso avventurosi, “siamo riusciti, grazie all’abilità dello scenografo Massimo Santomarco, a conservare il filo rosso della storia, anzi arancione”, scherza Torrini, “che è il colore che abbiamo dato per caratterizzare tutte le strutture ospedaliere che ci hanno ospitato, e che abbiamo ritrovato al Dea, un ospedale d’eccellenza, il cui direttore sanitario, Rodolfo Rollo, ci ha messo a disposizione delle aree non ancora  utilizzate come la  sala operatoria che sembra una nave spaziale, ancor prima dell’inaugurazione in attesa che i giovani cervelli espatriati ritornino!” E poi, confessa la Torrini scaramanticamente, “L’arancione è il mio colore preferito”.

Come è nello stile di Cinzia TH Torrini la storia è ben radicata nei luoghi: “Ho voluto mostrare le tipicità della regione ma sempre prendendo quel che era funzionale alla storia”.  E’ una Puglia d’inverno, inconsueta rispetto alle tradizionali “cartoline”.

C’è Bari con il suo lungomare, ma soprattutto “ho cercato di raccontare le cittadine e i borghi attorno al capoluogo, da Polignano a Conversano, da Bitonto a Molfetta, col suo bellissimo Duomo non abbastanza conosciuto”. Pugliesi sono anche molti degli interpreti (“ci tenevo molto a dare il sapore del luogo anche nella lingua”), oltre alla protagonista Bianca Guaccero: Michele Venitucci, Michele Spadavecchia, Mimmo Mancini, Gaia Masciale e così tanti altri “ e anche Violante Placido, se consideriamo le sue origini”.

In regione, infine, è stata reperita la gran parte delle maestranze tecniche, risorse che le produzioni sono ormai abituate a trovare in Puglia, assieme ai servizi dell’Apulia Film Commission che da quest’anno gestisce anche il Fondo regionale, di cui Fino all’ultimo battito ha beneficiato partecipando al bando.

Dell’ onda lunga della fiction che recentemente ha dato grande visibilità a Bari con la messa in onda della serie Il commissario Lolita Lobosco e che promette di riaccendere l’attenzione sull’intera Puglia nel prossimo autunno con Fino all’ultimo battito, è soddisfatta la presidente dell’Apulia Film Commission, Simonetta Dellomonaco, consapevole che la serialità ha un impatto molto forte sul territorio. Perchè il lavoro delle film commission non è soltanto attrarre le produzioni e fornire servizi, ma anche “convincere i decisori politici”. Come? “Secondo un recente studio da noi commissionato sull’impatto standard della serialità televisiva sul territorio, sommando le ricadute dirette e indirette, è di 1 a 9”. La Risposta eloquente parla da sola.

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