email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

LOCARNO 2021 Cineasti del Presente

Sabrina Sarabi • Regista di No One's with the Calves

“Volevo usare la camera a mano per essere più vicina ai protagonisti e poter reagire spontaneamente alla recitazione”

di 

- Nel suo film al Cineasti del Presente, la regista tedesca segue una giovane donna diretta verso l'emancipazione

Sabrina Sarabi • Regista di No One's with the Calves

La regista tedesca Sabrina Sarabi ha presentato in anteprima il suo film No One's with the Calves [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Sabrina Sarabi
scheda film
]
al Locarno Film Festival nella sezione dedicata alla nuova generazione di cineasti, Cineasti del Presente. Ha tratto ispirazione da un romanzo di Alina Herbing e ha trovato il suo approccio per raccontare questa storia di una giovane donna che ha bisogno di superare le sue paure del rifiuto e di stare da sola per trovare la sua strada nella vita. Abbiamo parlato con la regista della sua ricerca per il film e del concept per il personaggio principale.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Cineuropa: Il suo film è ispirato al romanzo di Alina Herbing. Che cosa l’ha affascinata di più di questa storia?
Sabrina Sarabi: Mi piace molto la protagonista. Ha qualcosa di goffo e fuori posto. Fa cose stupide per uscire dal villaggio in cui vive, sabotando il suo ambiente. Volevo che si muovesse all'interno di un mondo maschile anarchico, che fosse una donna tutta sola su un pezzo di terra circondata da uomini.

Come ha condotto le sue ricerche?
Per avere un'idea personale del paesaggio rurale, ho girato in Meclemburgo-Pomerania e Brandeburgo per circa un mese. Volevo vivere l'esperienza dello stare da sola in campagna, come è la protagonista del film. Inoltre, il romanzo è stato pubblicato nel 2017 e volevo vedere com’è e come appare l'ambiente rurale oggi. 

Come ha sviluppato il personaggio principale?
In primo luogo, ho dovuto trovare un approccio personale al romanzo, tirando fuori ad esempio i ricordi dell'infanzia e della giovinezza della protagonista. Inoltre, ho chiesto all'attrice, Saskia Rosendahl, di non leggere il romanzo e di trovare invece un legame con il personaggio attraverso le cose che le ho detto. Inoltre, le altre persone che hanno lavorato con me al film non hanno ricevuto molte informazioni di base, perché volevo evitare di sovraccaricarle di dettagli. Ho dovuto emanciparmi dal romanzo e sono riuscita a farlo mentre scrivevo la sceneggiatura, dimenticando automaticamente alcune cose.

Come ha trovato la sua attrice?
Avevo già lavorato con Saskia al mio primo film. Trascorse solo due giorni sul set allora, ma rimasi affascinata da lei e dal suo modo di essere. Sapevo che sarebbe stata la scelta perfetta per il ruolo. 

Christine è attratta da Klaus, anche se lui non la rispetta. Si comporta come se fosse di sua proprietà. Come interpreta questo legame?
Christine non può essere libera e forte quando si tratta di relazioni. C'è sempre qualcuno che la domina. Lei semplicemente non sa che potrebbe essere diverso. Ci è troppo abituata e, all'inizio, non ha la forza di reagire. Ma non volevo che qualcuno eccezionale venisse a salvarla. Doveva arrivarci da sola.

Ha una strana visione di cosa dovrebbe essere indossato in città.
Insieme alla mia costumista, volevamo che fosse sempre un po' fuori luogo. Non ne azzecca una, in materia di moda. Tuttavia, volevamo che avesse un bell'aspetto e non volevamo prenderla in giro. Ci siamo ispirati alla moda che abbiamo visto e immaginato essere in voga in un villaggio.

Come ha sviluppato il concept visivo del film? Perché ha scelto l'estetica della camera a mano?
Volevo usare la camera a mano per essere più vicina ai protagonisti e per poter reagire spontaneamente alla recitazione. Questa tecnica secondo me ha qualcosa di diretto, immediato e vivace.

La storia sembra offrire un commento sull’ambiente. Come ha proceduto lì?
Le turbine eoliche simboleggiano il male che viene dalla città. Producono l'elettricità che viene utilizzata dalle persone in città. Producono rumore, sottraggono spazio, sono il nemico personificato della popolazione rurale.

In collaborazione con

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Leggi anche

Privacy Policy