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SUNDANCE 2023 Concorso World Cinema Documentary

Anna Hints • Regista di Smoke Sauna - I segreti della sorellanza

“Nell'oscurità protettiva della sauna a fumo, tutte le emozioni possono emergere e nessuna esperienza è troppo dura o troppo imbarazzante”

di 

- Abbiamo incontrato la regista estone per parlare del suo primo lungometraggio documentario e dell'importanza di condividere i segreti

Anna Hints • Regista di Smoke Sauna - I segreti della sorellanza
(© Kaupo Kikkas)

La regista estone Anna Hints fa il suo debutto nel documentario con Smoke Sauna - I segreti della sorellanza [+leggi anche:
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intervista: Anna Hints
scheda film
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, una storia coinvolgente e stimolante di donne che purificano i loro corpi e le loro anime nell'oscurità di una sauna a fumo. Mentre sperimentiamo il caldo e i vapori della sauna, il film lascia che le sue protagoniste raccontino le loro storie di oppressione, paura e delusione. Ma c'è sempre un senso di speranza poiché trovano una comunità in cui confidarsi.

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Mentre il film si preparava per la sua prima mondiale al Sundance nel concorso World Cinema Documentary, Hints ha condiviso alcuni dei suoi pensieri sull'importanza di condividere i segreti.

Cineuropa: Cosa l’ha ispirata a condividere la magia – e i segreti – di una sauna a fumo e a farne un documentario?
Anna Hints:
Quando avevo 11 anni, mio nonno era morto, e mia nonna, mia zia, mia nipote ed io siamo andate insieme in una sauna a fumo. Lì, mia nonna ha condiviso con noi la verità che mio nonno l'aveva tradita. La nonna ha lasciato uscire il dolore e la rabbia, ha fatto pace con mio nonno e il giorno dopo ha potuto seppellirlo in pace. Fu allora che mi resi conto che una sauna non serve solo per la pulizia del corpo, ma anche per l'anima.

L'idea concreta del film mi è venuta nel 2015, quando ero in un monastero buddista, partecipando a un ritiro silenzioso con mia madre, con la quale avevo un rapporto turbolento. Lì, nel silenzio, ho sentito l'importanza di condividere le nostre esperienze e quanto potere ha la voce. Nell'oscurità protettiva della sauna a fumo, tutte le emozioni possono emergere e nessuna esperienza è troppo dura o troppo imbarazzante; ogni voce ha il diritto di esprimersi.

Come si è avvicinata all'argomento, sapendo che una sauna è un luogo di segreti, ma che questi sarebbero stati amplificati dall'apparizione sul grande schermo?

È stata una sfida ed è sempre una sfida in questo tipo di cinema: come si fa a mostrare uno spazio profondo e privato sul grande schermo in modo che ne rimanga l'essenza? Credo che questa sia la responsabilità del regista: devi creare uno spazio sicuro con i tuoi soggetti e il tuo team, costruito su una delle risorse più importanti che hai: la fiducia. Credo nel cinema trasparente dove, come regista, non inganni i tuoi soggetti, ma sei molto onesto e spieghi qual è il tuo obiettivo con il film. Quindi le persone che salgono a bordo possono davvero aiutarti a realizzare quel sogno, e tutti sanno perché lo stanno realizzando. Io ero sempre presente nella sauna, fiutavo l'aria per notare qualcosa e chiedevo di interrompere le riprese se qualcuno si sentiva a disagio. Il modo in cui abbiamo prodotto questo film è stato davvero magico: vivere tutti insieme in una cascina dell'Estonia meridionale.

La sorellanza si è formata durante tutto il processo. La sorellanza non ha nemmeno bisogno di essere tra donne; non dipende dal genere. Riguarda la comunità. È la connessione tra esseri umani che si sostengono a vicenda e con i quali è possibile condividere qualsiasi storia.

E gli aspetti pratici delle riprese?
È una situazione molto estrema sia per le persone che per la tecnologia. Stare al caldo per ore e ore e filmare non è uno scherzo. Il direttore della fotografia Ants Tammik e il fonico Tanel Kadalipp hanno creato un sistema di raffreddamento, hanno messo sacchetti di ghiaccio intorno alla telecamera e c’era sempre un assistente pronto con l'acqua per noi. La sauna a fumo era effettivamente molto calda e alcuni direttori della fotografia mi hanno detto che non era possibile filmarci dentro o che avremmo dovuto farlo a temperature più basse. Ero troppo testarda per tirarmi indietro, perché sentivo che avremmo potuto fare questo film solo nella vera sauna calda. Quel caldo era importante per i soggetti. Ad un certo punto, volevamo filmare l'apparizione del fumo e siamo rimasti troppo a lungo, quindi abbiamo subito un'intossicazione da fumo. Abbiamo anche perso due obiettivi e un monitor a causa del caldo e dell'umidità.

Le protagoniste del film lo hanno già visto?
Tutte le persone che hanno condiviso le loro storie o che vi hanno partecipato hanno visto il film. Ho coinvolto le donne che hanno condiviso le loro storie nel processo di montaggio, mostrando loro varie versioni e facendo loro sentire che la sorellanza va al di là della realizzazione del film.

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(Tradotto dall'inglese)

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