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Simon Arnal-Szlovak • Produttore

Haut et Court, un partner fedele

di 

- Produttore e distributore di tutti i film di Laurent Cantet, la società Haut et Court non ha sbagliato un passo nell’avventura cinematografica del regista con Verso il Sud

Produttore e distributore di tutti i film di Laurent Cantet, la società Haut et Court non ha sbagliato un passo nell’avventura cinematografica del regista con Verso il Sud [+leggi anche:
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. Una fedeltà impeccabile, nonostante le numerose sorprese incontrate lungo il cammino, come ci racconta Simon Arnal-Szlovak, uno dei tre produttori del film insieme a Carole Scotta e Caroline Benjo, un trio molto attivo nella realizzazione e nella circolazione di opere francesi ed europee.

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Cineuropa: Qual è l’elemento principale che lega Haut et Court al lavoro di Laurent Cantet?
Innanzi tutto, è una persona che stimiamo molto su un piano umano. Siamo cresciuti insieme, lui nella regia, noi nella produzione, e non c’è nulla di più forte della possibilità di produrre parte della filmografia di un autore. Ci conosciamo molto bene e tra noi si sono instaurate certe abitudini che ci hanno aiutato ad ottimizzare i tempi.

Qual è stata la vostra prima reazione ad un progetto che doveva essere girato ad Haiti?
Ce ne ha parlato prima di scrivere la sceneggiatura. Non avevamo mai messo piede ad Haiti ed è stato un film molto complicato da produrre a causa degli eventi politici che erano in atto laggiù. Abbiamo dovuto rimandare tutto a causa della crisi che si è verificata poco prima delle riprese. Un’altra cosa che ci piaceva era il desiderio di Laurent di lavorare con Charlotte Rampling.

Come hai messo insieme il piano finanziario?
Girare in un posto lontano non ci spaventava più di tanto, dato che avevamo già avuto un’esperienza simile quando abbiamo prodotto la serie 2000 vue par (10 tele-film in 10 paesi diversi). In ogni caso, Haiti era pericolosa politicamente e da un punto di vista della sicurezza, oltre ad essere una delle terre più povere del pianeta. Non è stato facile atterrare laggiù con una troupe, e come si sa, le banche e le compagnie assicurative accettano con riluttanza progetti del genere. Nonostante tutto questo, e sebbene non sia stata una passeggiata, non abbiamo avuto molte difficoltà a trovare i finanziamenti grazie alla forza dell’argomento e al prestigio di Laurent e del cast. Il budget era di 4 milioni di euro, France 3 Cinéma è arrivata quasi subito con 800 000 euro, come pure la coproduzione canadese, dato che Dany Laferrière vive in Quebec, dove è molto famoso. Inoltre, i co-produttori canadesi, che sono stati i distributori nel paese dei film di Laurent sin dai tempi di Risorse umane, hanno pre-acquistato Verso il Sud e con questo film hanno iniziato a co-produrre. Abbiamo anche avuto un contributo dal CNC (400 000 euro), prevendite da Canal +, da TPS, un minimo garantito sulla sala dalla Haut et Court, un minimo garantito sull’home video da Editions Montparnasse ed uno da Celluloid Dreams per le vendite internazionali, senza dimenticare una piccola coproduzione con StudioCanal e Sofica Cofinova. Il nostro timore più grande era di forare il preventivo dal momento che giravamo in un paese in cui ci aspettavamo qualche estorsione. Ma alla fine, le 10 settimane di riprese sono andate benissimo. L’unica nota stonata è stata il tempo, perché non abbiamo avuto due giorni consecutivi con la stessa luce per i raccordi, così Laurent ha dovuto cambiare il suo piano di lavoro continuamente. In ogni caso, abbiamo perso tre giorni in tutto.

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