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Roman Gutek • Distributore

"I film passano come meteore"

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- Roman Gutek • Distributore "I film passano come meteore"

Roman Gutek ha fondato nel 1985 il Festival di Varsavia, che ha diretto fino al 1992. Negli anni '90, si è lanciato nel mondo della distribuzione, prima alla Fondazione per l’arte cinematografica, poi con Gutek Film. E’ lui che ha fatto conoscere in Polonia i film di Greenaway, Wenders, Jarman... Roman Gutek è anche il direttore del Muranow, un cinema di Varsavia specializzato nei film d’autore e eletto miglior cinema del circuito Europa Cinemas nel 2004. Dal 2001, organizza anche il festival ERA Nowe Horyzonty.

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Cineuropa: Fn dall’inizio della sua carriera è stato sempre molto coerente nelle scelte, anche se le condizioni non erano favorevoli. Come lavora?
Roman Gutek: Quando ho iniziato a lavorare nel mondo del cinema, questo settore era ancora monopolio di Stato. Per questo ho voluto mostrare al pubblico quello che era inaccessibile. Spesso si riuscivano a fare solamente una o due proiezioni, in una o due sale. In quel periodo ho sognato di mostrare dei film di qualità al grande pubblico. Dalla fine degli anni ‘80, e ancora più dalla fondazione di Gutek Film, è diventato possibile. Abbiamo distribuito i film di Jarmusch, von Trier, Almodovar, ecc. Cerco di trasmettere questo spirito a chi lavora insieme a me, incoraggiandoli a vedere nel cinema qualcosa di più di un semplice prodotto di marketing. Sono sicuro che grazie a questo atteggiamento è più facile attirare i media e "contaminare" il pubblico.

Lei è uno dei primi imprenditori del cinema che è riuscito a trarre beneficio dei meccanismi europei di sostegno. Sono importanti secondo lei?
Noi beneficiamo del programma Media Plus e il nostro cinema Muranów a Varsavia è membro di Europa Cinemas dal 1993. Siamo sostenuti per la programmazione ma anche per le nostre attività di formazione. I finanziamenti non sono enormi rispetto al budget del cinema ma ci aiutano a ridurre il rischio, sempre presente quando si tratta di cinema d’autore. La partecipazione a Europa Cinemas non è importante solo dal punto di vista finanziario; sono anche felice del fatto che, partecipando a questa sorta di comunità di 700 cinema in Europa, realizziamo un obiettivo comune: promuovere il cinema di qualità.

La vostra programmazione è ricca di titoli europei e internazionali. Perché c’è poco cinema polacco?
Gran parte dei film polacchi è prodotta col sostegno delle televisioni. Soprattutto le emittenti pubbliche si riservano i diritti di trasmissione televisiva in Polonia. In più, i produttori chiedono che si investa con un minimo garantito.

Uno dei problemi più seri in Polonia è la tendenza a chiudere i piccoli cinema. C’è un rimedio?
Il problema è la visibilità. Anche se un buon film viene presentato in un piccolo cinema di provincia, resta in cartellone solo pochi giorni. I film passano come delle meteore. Per questo, come membro del consiglio dell’Istituto polacco del cinema, penso che il sostegno ai piccoli cinema sia una priorità. Ma quel che manca di più, è l’interessamento dei poteri locali che gestiscono le sale. Non solo la programmazione deve essere sostenuta, ma le sale hanno bisogno di nuove attrezzature: lo spettatore di oggi cerca il confort, sennò si allontanerà dal cinema.

Perchè il cinema polacco non è venduto in Europa? Ad esempio: Moj Nikifor di Krzysztof Krauze – 13 premi internazionali e un’assenza totale dagli schermi europei.
Il problema maggiore è che non esistono agenti di vendita in Polonia. Ho avuto spesso l’occasione di osservare i meccanismi di promozione dei paesi occidentali. e sono incomparabili con i nostri. Sono necessarie una strategia e un budget sostanzioso. Spero che lo sforzo dell’Istituto polacco del cinema (che ha da poco aderito a European Film Promotion) sarà efficace su questo versante.

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