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Paolo Sorrentino • Regista

"Soldi e sentimenti"

di 

- Paolo Sorrentino • L’amico di famiglia In concorso a Cannes

In concorso al Festival de Cannes 2006 col suo terzo film L’amico di famiglia, il regista napoletano Paolo Sorrentino ci chiarisce alcuni elementi fondamentali del film.

Cineuropa: Perché ha scelto per protagonista un personaggio così repellente come l’usuraio Geremia?
Paolo Sorrentino: sono affascinato dai personaggi che devono lottare per stare dentro la società, perché in un certo senso la società li respinge. I brutti hanno una sofferenza, un’umanità e una povertà che li rende belli. Tutti gli esseri umani hanno dei lati gradevoli e degli altri sgradevoli. È interessante vedere come queste caratteristiche lottano tra di loro.

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Come in Le conseguenze dell’amore, anche qui i soldi sono al centro della storia
I soldi e i sentimenti sono i soli grandi motori dell’uomo e i loro obiettivi sono la gloria e la tenerezza. L’essere umano è animato da queste due forze che a volte si intrecciano.

Il film sembra quasi un’opera sperimentale
Ho preso la strada opposta rispetto al minimalismo di Le conseguenze dell’amore. L’amico di famiglia è un film più barocco, con un eccesso di eventi, tendente all’addizione piuttosto che alla sottrazione. E il mio modo di girare mi spinge ad essere sempre più mobile. Soprattutto con un personaggio che tende a correre anche se non ha nessun motivo di farlo, visto che non ha amici né una donna, fatta eccezione per una vecchia madre con la quale ha un rapporto morboso, al limite dell’incestuoso. Inoltre, ho insistito sul contrasto tra gli interni molto cupi (soprattutto la casa di Geremia) e degli esterni molto luminosi, delle luci che abbiamo trattato artificialmente per creare un’impressione di irrealtà. E questa atmosfera corrisponde anche alla città delle riprese, della quale abbiamo accentuato l’architettura fascista, geometrica e razionale.

Che dice dell’influenza di Fellini che sembra quasi dichiarata?
Fellini riusciva a mescolare perfettamente la comictà (che non è la commedia) e il dramma, come in Amarcord ad esempio. L’amico di famiglia ha anche questa aspirazione, compresi gli elementi comici più volgari.

Qualche parola sull’attore che interpreta Geremia.
Giacomo Rizzo non aveva mai avuto un ruolo da protagonista per un film, ma è un attore del teatro comico napoletano molto famoso nella sua regione. Ha oltre 60 anni, un volto e un fisico molto particolari. Ho scritto la sceneggiatura pensando a lui perché lo conosco da molto tempo e sapevo che meritava un ruolo principale.

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