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Patrice Leconte • Regista

Chi trova un amico trova un tesoro

di 

Il mio miglior amico [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
arriva nelle sale francesi il 20 dicembre, con una importante anticipazione in Italia, il 6 dicembre, con 50 copie (distribuzione Lucky Red) che diventeranno 100 sotto Natale. E' la prima volta che un film francese esce prima in oltralpe. "Il pubblico italiano ha una grossa responsabilità adesso", scherza il regista, incontrato a Roma. "Se avrò il morale basso all'uscita del film in Francia, sarà stata colpa vostra!". Si tratta di una delle ultime sfide del regista sessantenne, che ci ha confermato l'intenzione di voler girare solo altri tre film.

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Cineuropa: Confidenze troppo intime, L'uomo del treno, La ragazza sul ponte... con questo nuovo film torna a raccontare la storia di un incontro fra due individui.
Patrice Leconte: Qualcuno mi ha fatto notare come, in quasi tutti i miei film, i personaggi che 'fanno coppia' si incontrano per la prima volta proprio durante il film... Mi piace organizzare l'incontro dei personaggi che presento nei miei film, perché in fondo, in questo modo, basta solo osservare il loro comportamento. Se sono descritti bene, non resta che seguirli.

Quella de Il mio miglior amico è la storia dell'incontro tra un antiquario di successo (interpretato da Daniel Auteuil) e un taxista (Dany Boon) dopo che ad una cena di compleanno l'antiquario non riesce a dire un solo nome di un amico alla sua socia, che lo sfida a trovarne uno vero in breve tempo.
L'amicizia non era mai stata il tema centrale di un mio film. Quando ho letto il soggetto, ho pensato subito che fosse molto originale lanciare una scommessa su una cosa così poco scommettibile... E poi mi permetteva di parlare dell'amicizia e, soprattutto della sua assenza. In fondo è come raccontare una storia d'amore: si tratta solo di cambiare i nomi."

Le permette, attraverso una commedia, di parlare di un sentimento profondo. In un'epoca in cui si pensa di poter comprare anche l'amicizia.
Il mio sogno è da sempre quello di riuscire a parlare con leggerezza di cose importanti che riguardano tutti. L'amicizia è una cosa fondamentale: per avere dei veri amici bisogna interessarsi agli altri e questo richiede del tempo. Oggi che va tutto così veloce, non siamo più in grado di farlo. Oggi quasi tutto è in vendita, è vero, anche l'amore può esserlo a volte. Ma la vera amicizia può essere solo del tutto disinteressata."

Tra i suoi amici c'è anche Daniel Auteuil, che ha già lavorato con lei altre volte?
Nel cinema i rapporti sono strani: lavori insieme e ti frequenti ogni giorno per due mesi e poi, magari, non ti senti più per un sacco di tempo. Per il ruolo di Francois ho subito pensato a Daniel perché mi piaceva l'idea che una persona come lui, aperta, socievole, sempre disponibile verso gli altri, interpretasse un uomo che invece non è in grando di stabilire un contatto vero con nessuno.

E' vero che smetterà di girare?
Si. Non è un vezzo. Fare cinema è un mestiere formidabile, che io che faccio con grande entusiasmo e energia. Ma non vorrei correre il rischio di diventare un vecchio cineasta che continua a girare senza convinzione. Vorrei fermarmi prima. Ho già deciso quali saranno i miei ultimi tre film: il prossimo, Noël au balcon, lo girerò in primavera e sarà un racconto di Natale piuttosto particolare, con la sceneggiatura di Didier Tronchet. Poi ho in ballo un adattamento di Paul Auster de L'insolito caso di Mr.Hire da realizzare negli Stati Uniti. Non si tratta di un remake. Infine tornerò a lavorare con lo sceneggiatore de La ragazza sul ponte, Serge Frydman. Protagonista sarà di nuovo Vanessa Paradis.

Cosa farà dopo?
Certo non farò il pensionato in pantofole. Mi dedicherò a scrivere per gli altri, farò documentari, teatro. certo, quando ne parlo con chi mi conosce, non ci crede nessuno...

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