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Anne Wild • Regista

Varietà e perseveranza

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"Uno guarda, l’altro si lascia guardare". Quando Anne Wild parla del suo lavoro con gli attori, la discussione si fa particolarmente interessante poiché la regista ha cominciato la sua carriera studiando da attrice. Ma all'epoca capì che avrebbe preferito intraprendere una strada diversa: "Anche allora, organizzavo e preparavo i miei colleghi", ricorda la regista, che tuttavia conserva un’ottima opinione di quella professione. "La fiducia reciproca" è, secondo lei, la cosa più importante. Oggi è la Wild stessa a selezionare i suoi attori e le sue attrici: "Avevo visto Juliane Koehler in una rappresentazione di Stella e così la contattai per il ruolo principale di My First Miracle". Scritturare Sybille Canonica per il ruolo della strega nel film tratto dalla favola Hansel and Gretel dei fratelli Grimm, è stata una sua idea. Io volevo una donna alta e mora, non una vecchia nonna avvizzita".

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La regista trentanovenne si è finora fatta un nome con due film. Nel 2001 scrisse la sceneggiatura di What To Do in Case of Fire?, una pellicola, girata da Georg Schnitzler, che combina un ritratto generazionale di uomini di sinistra alla fine degli anni settanta con temi di genere. In seguito arrivò il suo film di debutto come regista, My First Miracle. La storia audace di un’intensa amicizia tra una ragazzina di undici anni e un adulto è valsa alla Wild il famoso premio Max Ophuels nel 2003. "Naturalmente, nel profondo, il tema è simile", dice la regista ricordando questi due film così diversi. "Per entrambi, è tutta una questione di crescita".

Ci è voluto un pò di tempo prima che Anne Wild riuscisse a crescere come regista. Al contrario di molti suoi colleghi, non ha mai frequentato un’accademia cinematografica. Dopo la scuola di recitazione, ha lavorato in vari ambiti: come giornalista, copywriter e assistente di produzione. Il balzo in avanti è arrivato con What To Do in Case of Fire?. "Quella è stata la mia prima grande sceneggiatura e ciò significava che, per il livello a cui ero, non avrei potuto girarla io stessa. Ma in seguito, molte cose sono successe in maniera automatica" e le porte si sono aperte per il debutto da regista.

My First Miracle è stato un piccolo miracolo cinematografico: ricco di poesia e di un’atmosfera densa, senza scivolare nel sentimentalismo, Anne Wild narra di un amore impossibile e della rottura di tabù. Il film, distante dai cliché narrativi preadolescenziali e dall’abuso di minori, si occupa della relazione tra una bambina e un adulto, e mostra una breve parentesi al di fuori delle rassicuranti condizioni e norme borghesi; un momento per sognare ad occhi aperti e per evadere dal mondo. Come sempre, Anne Wild aveva la fiducia in se stessa necessaria per convincere gli altri: "Ero assolutamente sicura che ci sarei riuscita". La pellicola, eccellente e girata con mezzi semplici, è stata distribuita in Germania in 17 copie, diventando un discreto successo: "Il distributore non ha subito alcuna perdita, questo per me è importante".

Nel 2005 è seguito Hansel and Gretel: "Una versione cinematografica della favola dei fratelli Grimm, completamente fedele all’originale". Wild non ha voluto modernizzarla poiché, in fin dei conti, si tratta di paura, subconscio e archetipi: "questo è l’aspetto interessante delle favole". Dopo essere stato presentato alla Berlinale 2006, il film uscirà nelle sale tedesche nel 2007.

Al momento, Anne Wild sta lavorando parallelamente a tre diversi progetti. Il primo è un’altra storia sull’infanzia, il secondo sulla famiglia e il terzo è una sceneggiatura su "una storia d’amore, con molte donne e un solo uomo".

Wild pensa che l'attuale lavoro di scrittura sia difficile e richieda molto tempo, e a volte le manca interagire con altri sceneggiatori, ma dice: "Il fatto è che le cose che faccio, non le riesco a fare in nessun altra maniera se non così".

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