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Fatih Akin • Regista

A Cannes per cambiare il mondo

di 

È diventato famoso per La sposa turca, storia d'amore e di perdenti. Ora Fatih Akin, nato in Germania da genitori turchi, prova ad affrontare temi come la cultura, la militanza politica e la morte con il suo quinto lungometraggio di fiction, The Edge of Heaven [+leggi anche:
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in concorso al Festival di Cannes.

Cineuropa: A chi si è ispirato per costruire i personaggi del suo film?
Fatih Akin: Innanzitutto essi riflettono una parte di me stesso, qualcosa che cambia ogni giorno, perché io cambio idea ogni giorno. E poi mi sono ispirato alle persone che ho incontrato durante il mio viaggio in Turchia per il documentario Crossing the Bridge - The Sound of Istanbul [+leggi anche:
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, gente che cerca di cambiare il mondo con la musica. L'attivismo, la passione politica, può essere molto sexy.

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Come ha scelto gli attori?
Ho scritto il personaggio di Susanne tagliandolo su misura per Hanna Schygulla. Avevo la sua immagine in mente quando pensavo a questa madre che va in Turchia in cerca della figlia. L'avevo incontrata a Belgrado nel 2004 e mi aveva stregato, volevo lavorare con lei un giorno. Quello che Hanna era per Fassbinder, Tuncel Kurtiz era per il regista curdo Yilmaz Güney, dal quale sento di provenire. Ma non ho scelto questi attori perché sono delle icone. Per trovare gli altri, ho visto molti film turchi.

Perché ha voluto che l'immigrato turco in Germania fosse un professore universitario?
E' un po' la mia storia. L'università di Belle arti di Amburgo mi ha chiesto di insegnare lì. I personaggi dei miei film precedenti sono sempre criminali, emarginati, proletari. Ma tra gli immigrati in Germania ci sono anche degli intellettuali.

Il giovane professore regala un libro a suo padre…
Si, la letteratura e la cultura hanno un ruolo importante in questo film. La cultura può cambiare il mondo. Il libro è un’immagine chiave nel conflitto tra padre e figlio. Non sapevo quale libro mostrare, era una scelta difficile. “Siddartha”? “Lo Hobbit”? Qualcosa di Dostojevski? Alla fine ho scelto “The Blacksmith’s Daughter” di Selim Ozdogan. E’ un amico ed ho voluto fare pubblicità alla sua opera!

Quale pensa sia la sua specificità rispetto ad altri registi?
Scorsese dice: "Sono sempre alla ricerca di un maestro". Per lo stesso motivo io vedo un film al giorno, e spero di fare per tutta la vita un cinema che riflette sul cinema.

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