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Nina Hoss • Attrice

La passione per la recitazione

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E' stato come se l'attrice tedesca Nina Hoss fosse stata colpita da un fulmine: non poteva credere che fosse suo il nome pronunciato alla cerimonia di consegna dei premi della Berlinale, chiamata a ritirare l'Orso d'argento come migliore attrice per la sua performance in Yella [+leggi anche:
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di Christian Petzold. Ma chiunque conosca la trentunenne attrice sa che il premio è più che meritato, un riconoscimento a un talento che molto ancora avrà da dimostrare in futuro.

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I primi passi nel mondo del cinema Nina li ha compiuti ancor prima di lasciare la sua città natale, Stuttgart, e trasferirsi a Berlino per cominciare gli studi alla "Ernst Busch": Joseph Vilsmaier stava cercando l'attrice protagonista per il suo film And Nobody Weeps For Me e un amico attore gli suggerì il suo nome. Nina era all'ultimo anno di scuola, ma a Vilsmaier piacque molto e la scelse poco prima l'inizio delle riprese. La sua performance venne successivamente notata dal produttore Bernd Eichinger che stava preparando il suo debutto alla regia con un remake di A Girl Called Rosemarie nell'ambito dei "Classici tedeschi" di SAT.1. Nina ha fatto i provini e il resto, come si suol dire, è storia.

Lavorare con registi di teatro è una costante del lavoro di Nina al cinema e la sua collaborazione professionale con Christian Petzold può definirsi durevole. Ha cominciato a lavorare con lui in Something to Remind Me nel 2001, poi Wolfsburg l'anno successivo (due performance che le sono valse l'ambitissimo Premio Adolf Grimme), prima di essere scelta per incarnare l'eroina eponima del film di Petzold presentato quest'anno in competizione a Berlino, Yella. "Christian ha un approccio simile al mio: gira e rigira la storia e il personaggio, e mi dà una totale libertà. Amo il suo modo di parlare del racconto e dei personaggi, non è mai troppo concreto. Non mi piace quando un regista spiega troppo nel dettaglio il modo in cui bisogna fare una scena. Un buon regista deve saper dare spazio e fiducia agli attori. Lavorare con Christian è davvero gratificante".

L'Orso d'argento vinto a Berlino ha attirato sicuramente l'attenzione di molti produttori internazionali su Nina. Con sincera modestia, la giovane attrice assicura che non vuole lasciarsi prendere dall'entusiasmo suscitato dalla sua vittoria a Berlino e preferisce lasciare che le cose prendano il loro corso. "Molto soddisfatta" della piega che sta prendendo il cinema tedesco e del successo dei suoi film all'estero, tuttavia Nina non disdegnerebbe un ruolo in una produzione internazionale.

Un primo passo in questo senso lo ha fatto il mese scorso con Marie Noelle, poi la coproduzione franco-ispano-tedesca Die Frau des Anarchisten di Peter Sehr, dove reciterà in francese con colleghi di fama internazionale come Laura Morante e Jean-Marc Barr. Questo mese, poi, si calerà nei panni della protagonista di Anonyma di Max Faerberboeck, progetto le cui riprese si svolgeranno a Berlino e San Pietroburgo con attori russi. "Trovo che girare in un'altra lingua sia molto interessante, perché permette di familiarizzare con altre culture, lingue e popoli", spiega Nina. "E' anche un'occasione per conoscere altri modi di recitare e interpretare i personaggi, e questa è la cosa che più amo dell'apertura sempre più grande del cinema europeo!".

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