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Col Spector • Regista

Someone Else

di 

Il regista inglese Col Spector, girando il suo film di debutto Someone Else, la storia di un fotografo che lascia la sua ragazza per un’infatuazione e che poi si rende conto di aver fatto la scelta sbagliata, ammette di aver subito l’influenza di Woody Allen. Il lungometraggio, produzione della londinese RSA-Films, responsabile anche delle vendite internazionali, verrà presentato a Karlovy Vary, in Repubblica Ceca, nell’ambito del “Variety Critics’ Choice: Europe Now!”. Abbiamo intervistato il regista, secondo il quale è il comportamento maschile a fornire il materiale di base per le storie più coinvolgenti.

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Cineuropa: Di cosa si occupava prima di girare questo primo film?
Col Spector: Facevo principalmente documentari e brevi drammi teatrali. Inoltre scrivevo e dirigevo cortometraggi per la tv dei ragazzi e mi occupavo di documentari sull’arte, soprattutto per la BBC.

Alcuni critici hanno paragonato Someone else a Manhattan, e l’hanno soprannominata il Woody Allen inglese. Questo la lusinga o la spaventa?
Credo sia una cosa piacevole, visto che Manhattan è uno dei miei film preferiti e che sono un grande fan di Woody Allen. Però sono convinto di avere una percezione completamente differente, forse il mio approccio alla commedia ha delle sfumature più inglesi, o forse è Someone else ad avere una sensibilità più europea. In ogni caso, sono stato certamente influenzato dalla maniera in cui Woody Allen e Gordon Willis esprimono il loro lavoro insieme. Ho sempre tenuto la telecamera all’altezza del petto proprio come fa Willis in molti suoi film e spesso uso una inquadratura dominante per coprire una scena alla maniera di Allen.

Qual è stata la sua maggior fonte di ispirazione? Conosce molte persone spaventate dall’idea dell’impegno?
La fonte d’ispirazione principale è stata la vita vera degli uomini. Il regista turco Nuri Bilge Ceylan una volta disse: “Gli uomini sono stupidi”. Penso che sia tragicomico che il genere maschile possieda un’ apparentemente infinita capacità di auto ingannarsi. Ma il mio film non è necessariamente la storia di un ragazzo che ha paura di impegnarsi, ma è la storia di un uomo che non sa cosa vuole, anche se pensa ed agisce.

La commedia romantica è il suo genere preferito?
Non sono molto sicuro che “Someone else” sia una commedia romantica; forse è più un dramma. Ma ad ogni modo, sì, mi piacciono molto le commedie romantiche di grande impatto, mentre detesto quelle prevedibili e di cattivo gusto.

Al momento sta lavorando ad un nuovo progetto?
Ho appena finito di scrivere una commedia di cui sono molto fiero. Parla di un uomo che, tradito in amore, tenta di cambiare la sua vita e va alla ricerca della felicità.

Cosa significa per lei essere stato scelto per la sezione Variety Critics’ Choice a Karlovy Vary?
Mi sembra incredibile che sia stato eletto dai critici di Variety per questa selezione ed è straordinario che il mio film sia presentato accanto a quelli di altri registi europei emergenti.

Tradotto da Alessandra Lamberti

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