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Jocelyn Bouyssy • Esercente

"Digitale: la necessità di anticipare"

di 

A fine 2007, CGR Cinémas si è impegnata a convertire al digitale tutto il suo parco di 400 schermi entro il 2009, scatenando un putiferio tra gli esercenti francesi restii al rapido passaggio alla proiezione digitale. Primo circuito europeo ad effettuare questa conversione in modo integrale, CGR ha optato per un accordo VPF (Virtual Print Free) con gli inglesi di Arts Alliance Media (filiale di un fondo d'investimento norvegese) che figurano come terzo investitore. Secondo le previsioni, la digitalizzazione di 200-250 schermi avverrà da qui alla fine del 2008, con la coesistenza di 35 mm e digitale durante tutta la fase di transizione. Un cambiamento radicale spiegato a fine gennaio a Parigi da Jocelyn Bouyssy, direttore generale del circuito, in occasione dell'IDIFF (International Digital Film Forum).

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Cineuropa: Perché avete deciso di convertire al digitale tutto il vostro circuito di sale?
Jocelyn Bouyssy: Ho vissuto, a metà anni '80, la crisi del cinema con attrezzature in costruzione e già obsolete. Ho tenuto a memoria quel momento con la consapevolezza che è necessario anticipare. Le prospettive del 3D mi hanno convinto a puntare sulla proiezione digitale, anche se so che gli autori sono importanti e che non tutte le opere hanno bisogno del 3D. Tuttavia, penso che queste evoluzioni tecnologiche possano far tornare i giovani al cinema. Oggi non esiste più un'educazione all'immagine per gli spettatori; il digitale e il 3D potrebbero svolgere questa funzione. In ogni caso, penso che l'evoluzione del cinema resti fondata sull'immagine.

Perché non aspettare un modello di finanziamento su scala francese?
Ho capito che non avrei ricevuto aiuti e che non c'era accordo tra piccoli, medi e grandi esercenti, perché in ballo ci sono troppi interessi. E allora ho scelto il mio modello economico. Sapevo che dovevo buttarmi da solo e non credo di essermi assunto rischi esagerati. Penso di aver firmato un accordo molto favorevole, benché tutto abbia un certo prezzo. Non posso dire altro sull'aspetto finanziario per motivi di riservatezza (il costo globale dell'operazione è stimato intorno ai 40 M€, coperti per il 70-80 % dal terzo investitore, ndr) e il mio è soltanto il terzo gruppo in Francia su un mercato difficile. Ora spero che i distributori seguano rapidamente il mio esempio, anche se non voglio obbligare nessuno a firmare con Arts Alliance.

Com'è andato l'esperimento cominciato con otto sale operative a fine 2007?
Volevamo fare in fretta puntando a un minimo di 200 sale da qui a fine 2008. Abbiamo trattato con gente competente dal punto di vista tecnologico. L'installazione è guidata da Ciné Digital Services con proiettori Christie, server Doremi e archivio Smartjog. Abbiamo lavorato velocemente ed eliminato la maggior parte dei rischi tecnici, anche se ce ne sono di imprevedibili come la rottura dei file, ma questo capita anche al 35mm. E abbiamo avuto un buon ritorno di spettatori.

Questa trasformazione determinerà un aumento del prezzo del biglietto?
Dopo aver riflettuto molto sulla questione, ho deciso di non maggiorare il costo del biglietto e spero di non dover cambiare idea. Non è lo spettatore a doversi fare carico di questo cambiamento, ma noi esercenti, insieme ai distributori. Per la gente il cinema è già caro e penso che il mercato non debba aumentare le tariffe. Al momento il prezzo medio è di 5,55 euro. Per il 3D è un altro discorso, c'è da discuterne e si può pensare a un euro in più perché c'è un'effettiva differenza per lo spettatore, senza contare il costo degli occhialini.

Il numero ancora scarso di film disponibili in digitale, specialmente europei, influenzerà la vostra programmazione?
Affiancando il digitale al 35mm, ho fatto in modo che niente cambiasse, né per il nostro gruppo e la nostra programmazione, né per i distributori e il pubblico. Oggi ci sono pochi film in digitale perché non tutti i distributori francesi hanno ancora trovato un accordo, ma non è grave: la transizione avverrà da sola e non frenerà il nostro sviluppo. Per provare che tutto va bene e che non c'è l'ossessione di fare soldi ad ogni costo, Arts Alliance ha offerto il VPF gratis per gennaio-febbraio, il che ci ha permesso di proiettare Asterix alle Olimpiadi [+leggi anche:
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in digitale. E le trattative in corso tra i distributori francesi e gli investitori terzi fanno presagire importanti evoluzioni nei prossimi due mesi. Basterà che qualche distributore firmi affinché tutto venga da sé. Perché al di là dei proclami, si renderanno presto conto dei soldi che possono fare.

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