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Klaus Maeck & Fatih Akin • Produttori

Nel nostro cinema decide il cuore

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"Era una cosa che Fatih voleva fare da tempo", dice Klaus Maeck della decisione del filmmaker di Amburgo Fatih Akin di creare, assieme al produttore e regista televisivo Andreas Thiel, una casa di produzione, la Corazón International, nel 2003.

Corazón era nata durante la realizzazione de La sposa turca [+leggi anche:
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di Akin, co-prodotto con Wueste Film, con l'obiettivo di supportare i progetti futuri del regista e di altri sceneggiatori e filmmaker.

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"Sin dal nome, la nostra compagnia vuole dimostrare che non ci vediamo soltanto come turchi o tedeschi", ricorda Maeck. "Corazón è un nome internazionale, in spagnolo significa 'Cuore'. Il nostro motto è che nella selezione dei progetti da produrre decide il cuore, e che quindi ci deve essere anche una valenza sociale. Vogliamo produrre film che noi stessi vorremmo vedere al cinema".

Il successo delle prime produzioni di Corazón sembra aver dato loro ragione: La sposa turca ha ottenuto infatti numerosi riconoscimenti nel 2004, fra i quali l'Orso d'Oro alla Berlinale, cinque Lola, il Premio al Miglior Film dell'Anno agli European Film Award e Miglior Regista europeo ai People's Choice Award.

Nel 2006, Corazón ha supportato, come co-produttore, il primo progetto non realizzato da Akin: il debutto alla regia del turco Oezer Kiziltan, Takva — A Man's Fear Of God. L'allegorica storia dello scontro tra modernità e religione, ha portato a casa nove premi all'Antalya Golden Orange Film Festival nel 2006, il Premio FIPRESCI nella sezione Panorama della Berlinale 2007, e il Premio dell'Heart of Sarajevo al Sarajevo Film Festival nello scorso agosto.

Dopo il documentario musicale Crossing The Bridge [+leggi anche:
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del 2005, le aspettative sono enormemente cresciute nei confronti di Akin e del suo Ai confini del paradiso [+leggi anche:
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, che Corazón ha prodotto in location tedesche e turche assieme ai co-produttori Anka Film e Dorje Film.

"Le aspettative non erano solo esterne, ma anche interiori", ha osservato Akin dopo la selezione del film in Concorso Ufficiale a Cannes 2007. "Volevo fare un film migliore, ancora più interessante e cinematografico de La sposa turca". Secondo Akin, Ai confini del paradiso è il "sequel filosofico e politico de La sposa turca, un film molto personale", pensato come la seconda parte della trilogia di Akin su Amore, Morte & il Diavolo.

La posizione di Corazón è diventata invidiabile quando due dei suoi film sono stati proposti come candidati nella categoria Miglior Film Straniero agli Oscar 2008: Ai confini del paradiso per la Germania e Takva per la Turchia. Come sottolinea Klaus Maeck, l'alto profilo di Akin dopo La sposa turca e Ai confini del paradiso ha generato un forte interesse da parte di Stati Uniti e Turchia, che gli hanno offerto nuovi progetti. "Non vogliamo però impegnarci in direzioni troppo specifiche. Ogni nostra pellicola deve essere speciale e per noi la storia conta sempre moltissimo".

Questa diversità si riflette nella decisione di Corazón di essere partner del documentario italiano Uomini D'Onore di Francesco Sbano, o di Mamorosh del serbo Moma Mrdakovic, che sarà girato con compagnie serbe e ungheresi a Belgrado, Amburgo, New York e Budapest questa primavera.

Anche prima del passaggio di Ai confini del paradiso a Cannes, Akin aveva rivolto la sua attenzione al docu-thriller Garbage in the Garden of Eden, ambientato nel villaggio montano di Camburnu, sul Mar Nero, attualmente in corso di selezione per il Concorso Ufficiale a Cannes.

"Ho dato il via alle ricerche iniziali, che sono state molto emozionanti e drammatiche, e che parlano dello sforzo che il villaggio ha fatto per opporsi alla decisione dello stato turco di costruire una discarica di rifiuti sulla montagna", ha spiegato Akin, che descrive il film come "un documentario classico nella tradizione di Nanuk l'eschimese. Voglio documentare la battaglia per questo angolo di paradiso, ma tra i due schieramenti succede molto di più".

E ancora, il regista sta lavorando alla terza ed ultima parte della trilogia Amore, Morte & il Diavolo, che Maeck racconta così: "È il dramma di una grande migrazione, dalla Germania all'America. Fatih lo chiama 'il suo western', e parte di esso sarà girata in studio. Dobbiamo però ancora fare tutte le ricerche e trovare i finanziamenti. Il film non andrà in produzione prima del 2009".

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