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Émilie Georges • Esportatrice

Il vento di Cannes soffia su Memento Films

di 

- Émilie Georges • Memento Films

Tre anni dopo aver avviato la sua attività sulla Croisette e aver successivamente trionfato a Venezia 2006 con il Leone d'Oro Still Life, la società francese Memento Films International arriva quest'anno al Mercato del Film del Festival di Cannes con diversi assi nella manica. Un listino ben selezionato in cui brillano Entre les murs [+leggi anche:
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di Ursula Meier. Incontriamo Émilie Georges, direttrice di questa struttura che punta sul cinema di qualità e che dalla scorsa estate vede Tanja Meissner a capo delle vendite internazionali.

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Cineuropa: Che cosa rappresenta il Festival di Cannes e il suo mercato per una società come Memento?
Émilie Georges: Per tutti i rivenditori, è il mercato più importante dell'anno, specialmente per quelli che si collocano nella fascia del cinema d'autore. E' il più lungo, il più denso di film proiettati e acquistati, e l'occasione di incontrare il maggior numero di compratori di tutte le nazionalità. E' quindi un appuntamento cruciale per noi. L'anno scorso, abbiamo venduto molto bene Boarding Gate [+leggi anche:
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; quest'anno abbiamo tre film selezionati per la prima volta. La nostra società è stata creata soltanto tre anni fa e prendiamo sul nostro listino pochi film all'anno. Abbiamo cominciato con quattro, poi sei, poi otto e non abbiamo intenzione di aumentare ancora.

Una selezione è automaticamente una manna dal cielo o può rivelarsi controproduttiva per le vendite?
In effetti, può mettere in pericolo un film un po' fragile, così come è stato per Kilomètre Zéro [+leggi anche:
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in concorso a Cannes nel 2005, anche se poi, dopo il festival, lo abbiamo venduto bene. Ma una selezione è soprattutto un'ottima opportunità di presentare un film, di metterlo sotto i riflettori e attirare al contempo l'attenzione di stampa e compratori.

A quale stadio avete preso sul vostro listino i film che presenterete a Cannes?
Quello di Laurent Cantet poco prima di Berlino, dopo la visione di una versione di montaggio. Home lo abbiamo preso sulla base della sceneggiatura, di grande originalità, e non ci siamo sbagliati: siamo molto fieri di rappresentarlo. Quanto all'opera prima di Anna Novion, abbiamo scelto di accompagnare anch'essa nella distribuzione francese e nelle vendite internazionali dopo aver letto la sceneggiatura, prima ancora che ottenesse l'anticipo sugli incassi del CNC. Per una coincidenza di calendario, questi tre film europei sono pronti allo stesso tempo, ma non c'è dietro nessuna scelta particolare di tipo geografico. A Cannes, proietteremo al mercato anche il lungometraggio thailandese Wonderful Town, premiato a Rotterdam e a Pusan, e che abbiamo già venduto in una dozzina di territori, così come Sotto le bombe di Philippe Aractingi.

Il mercato del cinema d'autore è morto come profetizzava una delle vostre consorelle l'anno scorso a Cannes?
E' vero che il mercato va restringendosi. I distributori chiudono in tutto il mondo e si osservano fenomeni di concentrazione. La situazione si fa sempre più difficile per il cinema d'autore. Ma al di là di questo dato di fatto, esiste sempre uno spazio per esso, magari con meno film: film più originali, di grande forza. E' per questo che preferiamo scegliere pochi film sui quali crediamo di poter lavorare in tutto il mondo. Per noi, la "conditio sine qua non" per rappresentare un film è che possa attraversare i confini e raggiungere un pubblico internazionale.

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