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Tomasz Gąssowski • Compositore

"Vedere l'invisibile"

di 

- Collaboratore di Andrzej Jakimowski dal 1991 e coproduttore del suo primo lungometraggio, Tomasz Gassowski ha composto la musica di Tricks e ha partecipato alla stesura della sceneggiatura

Tomasz Gassowski ha debuttato come compositore di musiche per il cinema nel 1991 con Poglos di Andrzej Jakimowski. Da allora, collabora costantemente con il regista di Tricks [+leggi anche:
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intervista: Tomasz Gąssowski
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, di cui ha anche coprodotto il primo lungometraggio (Squint Your Eyes).

Cineuropa: lei lavora con Andrzej Jakimowski, il regista di Tricks, dall'inizio della sua carriera. Che cosa l'attira del suo cinema?
Tomasz Gassowski: sono vent'anni che lavoriamo insieme, abbiamo cominciato con i cortometraggi. E' stato il mio primo contatto con il cinema, un contatto molto fresco, giovanile, eccitante, pura magia. Ma ciò che ora mi avvicina maggiormente ai film di Andrzej Jakimowski, è quella sorta di fragilità e di sottigliezza che ha, la sua visione del mondo, la capacità di vedere cose che sembrano non esserci ma che esistono. Condividiamo la stessa passione per il cinema ceco e il vecchio cinema italiano. Quando facciamo un film, lavoriamo insieme fin dalla fase di invenzione della storia. Andrzej mi illustra le sue idee e noi tre (lui, sua moglie ed io), le esaminiamo, ne parliamo... Ci capita anche di discutere...

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Tricks è una storia raccontata da un bambino. E' stato difficile lavorare in questa prospettiva?
No, perché sono stato, come sempre, molto presente nella fase di produzione del film. E' come il prato all'inglese: viene bene se lo si pota e lo si annaffia regolarmente e con cura.

Qual è il suo metodo di lavoro? Compone la musica a film finito o durante le riprese?
Dipende. Per Squint your eyes, ho scritto la musica a film finito. Per Tricks, ho cominciato a immaginare cose fin dalla scrittura della sceneggiatura e dopo la prima lettura. Sapevo fin dall'inizio che questo film aveva bisogno di una musica molto emozionante, che toccasse lo spettatore.

La storia è già di per sé impregnata di emozioni, da qui il rischio di cadere in una sorta di enfasi, di sentimentalismo eccessivo.
Infatti. Lo sapevamo fin dall'inizio. Per il compositore, è importante creare suoni toccanti, ma che non siano sdolcinati, troppo zuccherosi. E' facile comporre una musica triste; più difficile è riuscire a fare una musica malinconica ed emozionante che non sia al contempo smielata.

Qual è, secondo lei, il ruolo della musica in un film?
Dipende dal film. Scrivere musica per film di genere non mi interessa. Non amo le cose convenzionali; non voglio concentrare la mia energia e lavorare sei mesi a una musica per un film d'avventura, ad esempio. Mi piacciono i progetti d'autore, cercare note originali (ma che non disturbino), trovare l'atmosfera del film, i colori dei luoghi, le emozioni. La musica di Tricks trasmette quello che il giovane protagonista prova dentro di sé. All'inizio è tutto giocato sull'innocenza e l'inconsapevolezza, poi ci si orienta verso l'universo del padre seguito dal ragazzino. E' la musica a spezzare la storia e a dividerla in due.

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