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Clementina Hegewisch • Produttrice

NextFilm: Lo stato delle cose

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"Sin dall'inizio, abbiamo cercato di restare vicini alla realtà e alla società", racconta Clementina Hegewisch della sua collaborazione con Laurens Straub alla casa di produzione NextFilm.

La compagnia era stata creata dalla ex-moglie di Straub, la regista Pia Frankenberg. Dopo l'ingresso di Straub nella società, avevano prodotto insieme The Trio di Hermine Huntgeburth, uscito nel 1999 per Warner Bros.

Straub e Frankenberg si erano separati poi nel corso dello sviluppo del secondo progetto della compagnia, Fisimatenten di Jochen Kuhn. Hegewisch è entrata a NextFilm durante la distribuzione di Fisimatenten, nel 2000.

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Racconta Hegewisch: "Laurens ed io siamo amici dal 1984, quando mi sono trasferita a Monaco. Mi sono unita a lui perché NextFilm aveva una propria struttura — ma solo a condizione che la compagnia operasse da Berlino!". La prima produzione sviluppata insieme è stata Fuehrer Ex di Winfried Bonengel. L'anteprima mondiale del film si è tenuta durante la Mostra di Venezia (in Concorso) nel 2002, seguita da proiezioni ai festival di Toronto, São Paulo, e Tallinn, fra gli altri.

"Subito dopo abbiamo realizzato due documentari, seguiti dal nostro nuovo film, Max und Moritz Reloaded, che ha segnato l'inizio di una stretta collaborazione con Kinowelt, importante sia per Straub che per NextFilm. "Negli ultimi due anni della sua vita, Laurens ha lavorato come scrittore e co-regista di Reverse Shot — Rebellion of the Filmmakers, documentario prodotto da Rainer Koelmel e Kinowelt International, sulla storia del Filmverlag der Autoren. Kinowelt si è occupata anche delle vendite mondiali del documentario Coffee Beans for a Life, che ho prodotto nel 2005".

"Eravamo nel mezzo dello sviluppo di un lungometraggio sullo scandalo della Berliner Bank [diretto da Ulrich Stein] quando a Laurens fu diagnosticato un tumore", aggiunge. "Così ci siamo fermati e la nostra compagnia è rimasta da allora in un limbo. Fino alla sua scomparsa, nell'aprile 2007, abbiamo lavorato molto poco".

"Ho pensato parecchio a cosa fare, e poi ho deciso di andare avanti da sola". Schattenwelt di Connie Walther è stato il primo progetto realizzato, e il fatto di essere una co-produzione ha aiutato Hegewisch a decidere. "Il progetto è stato una botta di fortuna. Michael Jungfleisch di Gambit Film, che ha raccolto la maggior parte dei finanziamenti, mi ha chiesto se fossi interessata a partecipare alla produzione. Il progetto mi piaceva, perché parlava degli effetti degli eventi politici sulla mia generazione, ed era un argomento per me molto familiare".

A Hegewisch piace raccogliere idee per progetti nuovi, e lavorare a stretto contatto con sceneggiatori e registi nella fase di sviluppo più che limitarsi ad acquisire i diritti di sceneggiature complete. Al tempo stesso, sta lavorando ad alcuni progetti iniziati dal suo ex-partner. Fra questi, c'è proprio Das Milliardenspiel di Ulrich Stein (titolo provvisorio), sullo scandalo della Berliner Bank. "Uli è un documentarista, ma ha lavorato parecchio anche nella fiction, negli ultimi due anni, ad esempio ad un film su Peter Graf ed i servizi segreti tedeschi (BND)", spiega Hegewisch. "Lo vedo come un thriller politico molto vicino alla realtà".

Il 2009 potrebbe vedere inoltre NextFilm coinvolta nel suo primo film in inglese, una co-produzione internazionale tratta dal romanzo di Helga Hegewisch, Die Totenwaescherin, che sarà diretta dall'olandese Ben Verbong da una sceneggiatura di Hardi Sturm.

"Quando il romanzo di mia madre è stato tradotto in olandese ne ho dato una copia a Ben, che non appena lo ha letto mi ha chiesto se avessi mai pensato di farne un film", ricorda Hegewisch. "Il romanzo racconta cinque generazioni di donne, impresarie di pompe funebri, ma abbiamo scelto un solo personaggio per la storia ambientata tra il 1850 e l'inizio dell'industrializzazione tedesca".

"È una storia d'amore bella e commovente, ma è anche di più: una storia di forza e di fiducia nelle proprio capacità, e quindi di emancipazione. A livello visivo, Ben ed io pensiamo a qualcosa di simile a Tess e a La ragazza con l'orecchino di perla", dichiara, sottolineando che le piacerebbe "girare il film in inglese come una co-produzione internazionale, perché è davvero una storia che può piacere ad un pubblico mondiale".

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