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Manuel Mozos e Maria João Sigalho • Regista e produttrice

di 

- “Descrivo l'amore e la famiglia. Ma fare un film in Portogallo è ancora difficile”

4 Copas è l'unico titolo portoghese in concorso al Festival di Estoril. Il nuovo film di Manuel Mozos è prodotto da Maria João Sigalho, manager di Rosa Filmes, che ha al suo attivo, tra gli altri, l'ultimo e il prossimo film di João Pedro Rodrigues. Cineuropa ha incontrato entrambi al prestigioso Estoril Casino dopo la premiere locale del film. Per discutere dell'ultimo racconto familiare di Mozos e prendere il polso della situazione dell'industria cinematografica portoghese.

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Cineuropa: 4 Copas è la storia di una famiglia ricostruita, ma è anche una storia d’amore, in cui i destini dei quattro personaggi si incontrano e si scontrano inesorabilmente.
Manuel Mozos: È vero, questo film parla d'amore, e di relazioni intergenerazionali. Ciò che volevo spiegare è che l’amore è la conseguenza di una serie di casualità, a volte pensiamo di avere ciò che vogliamo, o di sapere cosa è meglio per noi, ma poi ci troviamo di fronte a situazioni inattese che capovolgono completamente la nostra vita. È ciò che accade ai personaggi del film: Gabriel, per esempio, un uomo cinquantenne, felice nella sicura routine del suo secondo matrimonio, vede il mondo crollargli addosso quando la moglie Madalena confessa di avere una relazione. Quest’ultima, una donna quarantenne che non vuole accettare l’inevitabile trascorrere del tempo, pensa di poter iniziare una nuova vita con Miguel, un ragazzo di una decina d’anni più giovane di lei. Ma anche Madalena è costretta a fare in conti con l’imprevedibilità e la casualità che sono alla base di ogni relazione, così come Diana, figlia del primo matrimonio di Gabriel, che tenta di manipolare i destini degli altri personaggi, seducendo Miguel.

Ha parlato di relazioni tra diverse generazioni…
Manuel Mozos: Si, ogni personaggio rappresenta una diversa generazione, ciascuna con le sue debolezze e i suoi punti di forza. Diana incarna l’ingenuità dei ventenni, il trentenne Miguel è frustrato e ancora un po’ indeciso, Madalena è nel pieno di una crisi di mezza età e non riesce ad arrendersi ad una quotidianità priva di forti emozioni, mentre per Gabriel, le sole cose importanti sono la sicurezza e il benessere per la propria famiglia.

Perchè ha scelto il titolo 4 Copas (lett. quattro cuori)?
Manuel Mozos: Si riferisce in primo luogo alla carta da gioco. Il gioco è una costante in questo film, tutti i personaggi giocano, a modo loro. Per Gabriel è uno svago, quando suona la musica fado o quando gioca a calcio nel campetto del quartiere. Per Madalena è una droga, ha il vizio del gioco d'azzardo nel quale sprofonda sempre più con l'aumentare delle sue pene sentimentali. Miguel gioca nel suo tempo libero, a casa con un game boy portatile, per combattere la noia, e in palestra, dove pratica l'arrampicata. Diana infine, gioca con i sentimenti di Miguel. I quattro cuori del titolo indicano inoltre i quattro protagonisti del film e i loro sentimenti.

È difficile fare un film in Portogallo?

Manuel Mozos: Si, per un regista è piuttosto difficile trovare un produttore che voglia produrre il suo film, e la difficoltà risiede nella ricerca dei finanziamenti.
Maria João Sigalho: Si è molto difficile, soprattutto per i giovani registi che in questo paese, contrariamente ad altri, come ad esempio la Francia, sono fortemente penalizzati. Il Portogallo produce una media di dieci film all'anno. Il problema è che ci sono molti registi ma pochi soldi. Ci riteniamo fortunati, 4 Copas ha trovato i finanziamenti in poco tempo rispetto a molti altri film. Gli ostacoli risiedono appunto nella ricerca dei finanziamenti, è come quando si rimane imprigionati nel traffico, il progetto c'è ma si è costretti ad una tappa forzata che può durare molti anni.

Crede ci siano le premesse per un'evoluzione, per un miglioramento nelle condizioni di fare film in Portogallo?
Maria João Sigalho: I registi iniziano a fare compromessi, cercano la complicità con i produttori per risolvere i problemi finanziari e fare un buon film. La coproduzione con altri paesi è senz'altro una soluzione ma siamo comunque lontani dall'avere una solida industria cinematografica. Le cose devono cambiare, è necessario, bisogna dare la possibilità ai registi di fare i loro film. Il cinema è una delle ricchezze di un paese, fa parte della sua cultura, una cinematografia prospera è la forza di una paese, il suo prestigio.

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