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Roberto Olla • Segretario esecutivo di Eurimages

Come cambierà il fondo Eurimages nel 2009

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Roberto Olla, segretario esecutivo di Eurimages dal luglio scorso, ha raccontato a Cineuropa quali sono le modifiche più importanti che il Fondo del Consiglio d'Europa per la co-produzione, la distribuzione e l'esercizio subirà da gennaio 2009.

Cineuropa: Quali sono i maggiori cambiamenti che avete apportato al regolamento di Eurimages, e perché?
Roberto Olla: Abbiamo introdotto innanzitutto l'utilizzo di consultant esterni per le sceneggiature. Fino ad ora, la decisione di assegnare un supporto veniva presa soltanto dal Consiglio direttivo del Fondo, mentre adesso ci sarà una fase intermedia fra le pre-selezioni della Segreteria e la decisione finale del Consiglio. Dal gennaio 2009, le sceneggiature dei progetti richiedenti saranno inviate a due esperti — residenti nel paese dal quale proviene il progetto stesso —, che resteranno anonimi. Gli esperti daranno il loro parere artistico sul progetto, ma la decisione finale spetterà comunque al Consiglio. Abbiamo introdotto questo sistema perché vogliamo che Eurimages sia il più trasparente ed obiettivo possibile, e rendere il processo di selezione più legittimo e democratico.

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La seconda grande "rivoluzione" riguarda l'uso delle "collection agency". Per le co-produzioni superiori ai 3 milioni di euro, sarà obbligatorio utilizzare un agente, per quelle con budget inferiore ai 3 milioni di euro, Eurimages si riserverà il diritto di fornirlo. Abbiamo invitato le collection agency a partecipare alla gara d'appalto per selezionare il miglior servizio al prezzo più basso. I produttori potranno naturalmente scegliere di usare le proprie agenzie o una selezionata da noi. L'obiettivo, nuovamente, è rendere il processo di finanziamento più trasparente.

I produttori europei lamentano spesso l'eccesso di burocrazia di Eurimages. Cosa intendete fare per rendere il Fondo più semplice da usare?
Quest'idea che Eurimages chieda troppi documenti è veramente folle: il nostro sostegno arriva alla fine del finanziamento, di solito i produttori che vengono da noi hanno già fornito la maggior parte di quei documenti a Istituti nazionali, fondi regionali, canali tv etc. Se andiamo a guardare all'elenco dei documenti richiesti da noi, solo due sono del tutto nuovi. Non facciamo altro che chiedere ciò che una qualunque istituzione ha il dovere di chiedere prima di erogare denaro pubblico. Certo, per renderci più "semplici da usare" stiamo studiando l'opportunità di far registrare i produttori online. Così elimineremmo la documentazione cartacea, saremmo più ecologisti e renderemmo le procedure di registrazione più veloci.

C'è una corrispondenza fra peso finanziario di ciascuno stato membro e livello di supporto?
Alcuni paesi co-producono più di altri — vedi Francia, Belgio e Germania — mentre altri — come Italia, Paesi Bassi e Spagna — richiedono sostegno per un minor numero di progetti, e questo accade perché i loro schemi di supporto non facilitano le co-produzioni. Se però guardiamo alla percentuale di successo in relazione alle richieste, è sicuramente più elevata per l'Italia che per la Francia. Non bilanciamo il nostro supporto per paese d'origine.

Per quanto riguarda il contributo finanziario dagli stati membri, il nostro sistema si basa sulla solidarietà: ogni paese offre un contributo a seconda delle proprie possibilità economiche. Il denaro finisce in un fondo comune e poi ai progetti che supportiamo, speriamo i migliori, da qualunque paese provengano. Misuriamo quanto denaro viene erogato, ma quello che non si misura, ma è essenziale, è come le pratiche di co-produzione europea siano migliorate grazie al nostro lavoro.

Quali altri obiettivi avete per il 2009?
La mia idea è quella di divenire intermediari tra produttori e chi prende decisioni al Consiglio di Eurimages. Voglio dimostrare al Consiglio che farò del mio meglio per rendere il Fondo trasparente e di successo, vicino ai bisogni di chi produce. Questa è la missione di Eurimages: supportare il cinema europeo di qualità.

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