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Verónica Echegui

Shooting Star 2009 – Spagna

di 

Poco più di due anni fa, una sconosciuta madrilena chiamata Verónica Echegui è diventata famosa per la sua interpretazione dell'esuberante protagonista di Yo soy la Juani [+leggi anche:
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di Bigas Luna. Dopo il suo sorprendente esordio, questa ragazza di 25 anni non si è più fermata e ha lavorato nel 2008 in El menor de los males, 8 citas e El patio de mi cárcel [+leggi anche:
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, grazie al quale è stata nominata al Goya per la migliore attrice.

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Cineuropa: Non temeva di rimanere intrappolata in un ruolo così forte come quello di Juani?
Verónica Echegui: No, perché per come l'ho vissuto a livello personale e professionale, non è stato un limite al momento di accedere a casting, provini, ed è stato utile affinché mi vedessero e conoscessero i registi. Di fatto, i lavori che ho fatto in seguito sono stati molto vari. Quello che mi interessa è che siano personaggi diversi tra loro e lo sono sempre.

Ha notato qualche differenza al momento di tornare a lavorare dopo essere diventata un'attrice famosa?
Sì, perché mi sono esposta tanto. La società produttrice ha fatto un gran lavoro di promozione e di marketing, la gente ha saputo del film e mi ha potuta conoscere. Magari questo mi ha permesso di accedere più facilmente ai provini di film più interessanti.

Come è stato lavorare in El patio de mi cárcel?
Essendo un film corale, è stata un'esperienza utile per praticare il lavoro di squadra. Noi attrici capivamo molto bene la nostra funzione e il ruolo che avevano i nostri personaggi nel film. E' stato intenso, due mesi in cui abbiamo lavorato praticamente tutti i giorni. Abbiamo avuto fortuna perché abbiamo formato un gruppo piuttosto buono.

Che cosa significa per lei essere stata eletta Shooting Star 2009?
Per me è un privilegio. Primo perché l'ICAA ha pensato a me e mi ha proposta, e secondo perché mi ha selezionato la giuria di Shooting Star. Mi sembra un regalo avere l'opportunità di andare lì e conoscere gente, colleghi di lavoro di altri paesi, far conoscere me e il mio lavoro, ma anche l'industria del mio paese. Le mie aspettative sono di vedere e imparare come funziona il mercato in altri paesi.

Quali sono i suoi progetti per il 2009?
Presenterò La casa de mi padre, che esce a febbraio. E' ambientato nei Paesi Baschi e racconta di una famiglia che vi fa ritorno dopo aver trascorso diversi anni in Argentina. Parla del ritrovarsi. Quest'anno, anche se non so quando, uscirà anche un film inglese che si chiama Bunny and the Bull. Quanto a ciò che sto preparando, si tratta di varie cose, ma ancora non sono ben definite quindi preferisco non parlarne.
Dal 2009 mi aspetto momenti eccezionali. La situazione è abbastanza tesa ed è evidente la mancanza di amore, ma ho la sensazione che le cose cambieranno e che questo cambiamento riguarderà anche il cinema. Sto parlando più della vita, ma il cinema e la vita hanno un legame diretto tra loro.

Ha già lavorato in Europa. Come considera questa esperienza rispetto al suo futuro?
Mi piacerebbe lavorare all'estero. L'esperienza in Inghilterra è stata meravigliosa, mi piacerebbe ripeterla. Per come sono io nel lavoro, mi piace qualsiasi cosa che preveda una sfida. Interpretare un personaggio in un'altra lingua ti dà uno stimolo in più.

Immagini di poter scegliere il film che fa per lei. Quale potrebbe essere?
Mi piacerebbe lavorare con Guillermo del Toro. E con Tim Burton neanche a parlarne. Adoro questo genere di cinema fantastico. Anche quello di Michel Gondry.

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