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Helge Albers e Roshanak Behesht Nedjad • Produttori

Dieci anni sulla vetta

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"Volevamo un nome inglese perché sapevamo sin dall'inizio di voler lavorare a livello internazionale", ha dichiarato Helge Albers, uno dei fondatori di Flying Moon Filmproduktion, che celebra quest'anno il suo decimo anniversario.

Albers ha incontrato i suoi futuri partner della compagnia berlinese negli anni degli studi di Economia cine-televisiva all'Accademia di Cinema e Televisione "Konrad Wolf" di Babelsberg, durante la produzione del film di Ulrike Klein Das Erbe des Foersters: Roshanak Behesht Nedjad era ingegnere meccanico di formazione, arrivata nell'industria cinematografica attraverso il suo coinvolgimento nel Kommunales Kino ed un festival a Stoccarda, e lavorava come production manager del film, e Konstantin Kroening era Direttore della fotografia e aveva ricevuto una nomination al festival Camerimage di Torun per il suo lavoro con Klein.

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Come ricorda Nedjad, i tre, diventati amici attraverso il film, avevano continuato a lavorare come freelance ad altre produzioni prima di decidere di unirsi e dare il via, all'inizio del 1999, alla propria casa di produzione.

Una buona partenza

La compagnia ha avuto una buona partenza col documentario di Uli Gaulke Havanna mi Amor, che ha ottenuto il Premio German Film al Miglior Documentario nel 2001. Allo stesso tempo, le co-produzioni internazionali sono state da subito l'elemento caratterizzante di Flying Moon. "Sin dall'inizio volevamo che i nostri prodotti venissero compresi e notati oltre i confini tedeschi", ha spiegato. "E questo può accadere con film tedeschi perché non abbiamo l'idea dogmatica di fare solo film internazionali".

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di Yesim Ustaoglu (2003), e del Pardo d'Oro di Sabiha Sumar Silent Waters, convinta dalla forza delle loro sceneggiature. "Quando abbiamo letto lo script, abbiamo capito che la gente che l'avrebbe visto al cinema si sarebbe commossa", ha aggiunto Nedjad.

Senza confini

Dopo l'esperienza della collaborazione con il produttore francese Philippe Avril a Silent Waters, Flying Moon ha deciso di prendere parte alla compagnia pan-europea Unlimited S.A., con vari professionisti del continente come Avril, l'austriaca Danny Krausz, la belga Jacqueline Pierreux, l'olandese Metropolitan Pictures e la lussemburghese Hemisphere Films.

"L'idea di base era di costruire un network di contatti in tutta Europa, per sapere cosa succedeva negli altri paesi", ha spiegato Albers. "Allo stesso tempo, non abbiamo però l'esclusiva di produzione con altre compagnie francesi, e Philippe, ad esempio, può lavorare con produttori tedeschi come Susanne Schneider di Wueste Film in Es kommt der Tag".

Le sfide del mercato

Il coinvolgimento di Flying Moon in The Market: A Tale of Trade [+leggi anche:
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del regista inglese Ben Hopkins è arrivato grazie a contatti presi attraverso il distributore tedesco Piffl Medien. "Tutto sembrava remare contro questo progetto con un regista inglese in Turchia", ha spiegato Nedjad. "Dovevamo spiegare a tutti perché questa scelta. Alla fine, perché no?"

Il successo di Flying Moon con il documentario di Gaulke ha inoltre spinto altri documentaristi a bussare alle porte della compagnia. Una delle collaborazioni più fruttuose dei primi dieci anni è stata quella con la regista coreana Sung-Hyung Cho al suo Full Metal Village, pluripremiato a Hessen e Schleswig-Holstein e primo documentario vincitore del riconoscimento principale del Festival Max Ophuels nel 2007.

Progetti futuri

Guardando al futuro, il 2009 vedrà la compagnia impegnata nella distribuzione di vari titoli realizzati negli ultimi due anni, produzioni o co-produzioni: Pink Taxi di Uli Gaulke, 32A [+leggi anche:
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di Marian Quinn, Liebeslied di Anne Hoegh Krohn, ed il documentario Endstation der Sehnsuechte, seconda collaborazione con Sung-Hyung Cho.

Albers sta inoltre mettendo insieme i finanziamenti di Red Cross, del portoghese Hugo Vieira da Silva, presentato al Torino Lab a novembre e vincitore di un finanziamento di 200.000 euro. La co-produzione con la Contracosta Productions di Francisco Villa-Lobos ha già ricevuto il supporto di Medienboard Berlin-Brandenburg e della portoghese ICA.

Tra i progetti in sviluppo ci sono inoltre il lungometraggio tedesco-polacco The Pope Project, che ha ricevuto il sostegno del German-Polish Co-Development Fund l'estate scorsa. Scritto da Marta Palatore e co-prodotto con la Opus Film di Lodz, la commedia è ambientata nel corso della visita di Papa Giovanni Paolo II in madrepatria nel 1987.

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