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FILM / RECENSIONI

Antichrist

di 

- In quattro capitoli la discesa agli inferi di una coppia

Applausi e fischi al termine della proiezione stampa di Anti-Christ [+leggi anche:
trailer
intervista: Lars von Trier
scheda film
]
, la nuova opera del talento, audace e irrazionale di Lars Von Trier, presentata ieri sera in competizione al Festival di Cannes. Già detentore della Palma d'Oro, il regista danese oltrepassa ancora una volta i suoi limiti con un film inquietante, persino scioccante, ma che affascina a dispetto dei suoi eccessi che rendono onore alla performance dei suoi due interpreti: una stupefacente Charlotte Gainsbourg e un sobrio Willem Dafoe.

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Cominciando con un prologo musicale che accompagna una splendida scena in bianco e nero che descrive la morte di un bambino che cade dalla finestra mentre i genitori fanno l'amore nella stanza accanto, Anti-Christ racconta in quattro capitoli (Lutto - Regna il caos – Disperazione – I tre mendicanti) la discesa agli inferi di una coppia la cui parte femminile si rivelerà molto più complessa di come sembra all'inizio quando sprofonda nella depressione. Suo marito, psicologo, l'aiuta a superare le sue crisi d'angoscia e, cercando di risalire alle origini delle sue paure, scopre che la moglie teme la foresta intorno al loro chalet. Decide così di portarvela al fine di esorcizzare le sue paure. Ma il soggiorno nella natura (esteriore, ma anche umana e interiore) aprirà le porte dell'inquietudine, della minaccia, della follia e dell'orrore.

Dramma familiare intimista, diario della lotta di potere all'interno di una coppia, psicanalisi del senso di colpa, simbolismo (la piramide, la cerbiatta, la volpe, l'uccello nero...), sessualità selvaggia, metafisica del bene e del male, potenza della natura, paranoia, studi satanisti e violenza sfrenata: Anti-Christ mischia una moltitudine di temi sul filo di uno stesso motivo, la lotta feroce tra coscienza e incoscienza in uno stato di crisi. Lars von Trier rispetta i codici del cinema dell'orrore iniettandovi il suo personale senso della dismisura fondato su un'ambientazione onirica quasi permanente e e su qualche scena particolarmente “trash”.

Il lavoro dell'eccezionale direttore della fotografia Anthony Dod Mantle mette in risalto la bellezza tenebrosa di questa foresta profonda dominata dagli elementi (pioggia torrenziale, nebbia, alberi sradicati...). Composto da lunghe sequenze di dialoghi, il film, dedicato al regista russo Andrei Tarkovski, rompe nell'ultima parte ogni legame con la ragione, con una successione di scene choc che oltrepasseranno i limiti della ragione di qualche spettatore, ma che non mancheranno di farlo reagire. Risposte epidermiche che faranno sicuramente la felicità di un regista alla costante ricerca di esperienze cinematografiche e di sofferti interrogativi sull'alchimia dell'anima e degli istinti umani.

Prodotto dai danesi di Zentropa, Anti-Christ è coprodotto da Francia, Germania, Svezia, Italia e Polonia. Le vendite internazionali sono affidate a TrustNordisk.

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(Tradotto dal francese)

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