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FILM COMMISSION Italia

“FC Day”: le risorse per il cinema arrivano dalla periferia

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Una presenza sul territorio nazionale più capillare e consolidata, capacità di sostenere le produzioni cinematografiche in un momento in cui lo Stato riduce i finanziamenti allo spettacolo, un rapporto sempre più stretto con le istituzioni regionali: le Film Commission italiane stanno crescendo e per questo l'associazione che le riunisce ha organizzato ieri a Roma il primo “Film Commission Day” per discutere e riflettere sulle prospettive future di quelle che sono diventate ormai un punto di riferimento per il mondo della produzione cinematografica, televisiva, pubblicitaria e documentaristica nazionale ed internazionale.

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Il nostro settore è in crescita" dice il presidente dell'associazione Film Commission Italiane Andrea Rocco al termine dell'incontro. Tra il 2006 e il 2008 le FC italiane hanno aiutato ben 2.766 produzioni cinematografiche. Il contributo complessivo è stato di oltre 13 mln di euro, con un indotto economico di quasi 260 mln. “Uno degli obiettivi di questo incontro era di rafforzare l'associazione e oggi anche la Sicilia ha confermato che si unirà alle altre 18 commission che già aderiscono sulle 20 attive in Italia. Abbiamo anche avviato delle possibilità di collaborazione con la Conferenza Stato Regioni (la sede della negoziazione politica tra l'amministrazione centrale e il sistema delle autonomie regionali, ndr) e l'ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo”.

Sulla proposta lanciato dall'a.d. di Cinecittà Luce Luciano Sovena di far svolgere alla holding un ruolo di coordinamento delle Film Commission, Andrea Rocco risponde positivamente: "vedremo con quali forme e quali risorse". Ma Stefania Ippoliti, direttrice di Toscana FC, l'unica a non aderire all'associazione, aggiunge: “sì a un coordinamento forte ma con un registro di FC che rispondano a criteri precisi di qualità. Era assurda la presenza al Festival di Cannes di tutti gli operatori del cinema italiano in ordine sparso e non in un unico e riconoscibile spazio dentro il Marché”.

L'esempio francese è come sempre in primo piano. “Abbiamo portato 10 sceneggiatori di Hollywood in visita alle nostre location, da Parigi alla Costa Azzurra”, racconta Chantal Fischer, direttrice del dipartimento Cinema e audiovisivo della Regione Provence Alps Cote d'Azur, che ha illustrato la struttura delle FC d'oltralpe e lo stretto rapporto con il CNC. “Dobbiamo imparare l'uno dall'altro”, esorta Arie Bohrer, presidente dell'European Fim Commissions Network , attivo dal 2007. “A Cannes e Berlino abbiamo capito che è importante avere maggiore visìbilità in occasione di questi grandi eventi. Il cinema non è solo cultura, è un settore economico, dobbiamo sempre più essere capaci di trovare risorse e finanziamenti. E a Bruxelles identificheremo i programmi adatti a sviluppare l'industria dell'audiovisivo”.

L'Italia comunque non sta alla finestra: crescono i Fondi regionali per il cinema (i più attivi sono quello di Friuli, Sicilia, Campania, Toscana, Lazio, Piemonte, Liguria) e i budget di alcune FC superano i 500.000 euro, con alcuni nuovi soggetti lanciatissimi sul mercato, come la Puglia che ha dichiarato un bilancio 2008 di 3,5 ml di euro. Le FC più evolute si pongono così come veri e proprio co-produttori, tanto che dalla Toscana FC e altre arriva l'idea di produrre assieme a Cinecittà Luce film d'autore e opere prime.

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