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FESTIVAL Svizzera

Locarno svela le sue attrattive

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Il Festival Internazionale del cinema di Locarno ha svelato i colori della sua 62ma edizione, che si terrà dal 5 al 15 agosto. L'esilio, l'identità, ma anche il rapporto dell'uomo con la natura sono i temi che dominano la selezione annunciata dal direttore artistico Frédéric Maire.

Sulla mitica Piazza Grande, il pubblico potrà gustare 16 film, di cui 12 prime mondiali. In particolare, la megaproduzione francese Les derniers jours du monde [+leggi anche:
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  dei fratelli Larrieu con Mathieu Amalric, Catherine Frot, Sergi López e Karin Viard, Petit Indi dello spagnolo Marc Recha (anch'esso con Sergi López) e La guerra dei figli della luce contro i figli delle tenebre di Amos Gitai. Attesissimi anche il film dell'attore e regista tedesco Detlev Buck, Same Same but Different, con la shooting star David Kross (intervista) e The Two Horses of Genghis Khan in chiusura, la nuova opera della regista mongola Byambasuren Davaa (Il cane giallo della Mongolia) prodotta da Grasland Film (Germania).

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Anche il cinema elvetico è ben rappresentato con tre lungometraggi in prima mondiale sulla Piazza Grande: Giulias Verschwinden [+leggi anche:
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intervista: Christoph Schaub
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del regista Christoph Schaub, commedia corale tratta da una sceneggiatura dello scrittore Martin Suter, La Valle delle ombre, opera prima di finzione del giovane Mihály Györik, e il documentario Sound et Silence di Robert Wiedmer e Peter Guyer. Insieme a 500 days of Summer di Marc Webb in apertura (prima europea), il pubblico potrà assistere a un altro film americano, My Sister’s Keeper di Nick Cassavetes con Cameron Diaz e Jason Patrick.

Diciotto film provenienti da quattro continenti, di cui sette opere prime, compongono il menù della Competizione internazionale: nove dall'Europa (Russia compresa), cinque dall'Asia, tre dall'America e uno dall'Africa. Quattordici film sono proiettati a Locarno in prima mondiale: Au Voleur [+leggi anche:
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di Sarah Leonor con Guillaume Depardieu (Francia), Complices [+leggi anche:
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intervista: Frédéric Mermoud
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di Frédéric Mermoud con Gilbert Melki ed Emmanuelle Devos (Francia/Svizzera), L’insurgée di Laurent Perreau con Michel Piccoli (Francia), La Cantante de tango [+leggi anche:
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di Diego Martinez Vignatti (Belgio/Argentina), Nothing Personal di Urszula Antoniak (Paesi Bassi/Irlanda), A Religiosa Portuguesa di Eugène Green (Portogallo/Francia), Akadimia Platonos di Filippos Tsitos (Grecia/Germania) La donation di Bernard Emond (Canada), Os Famosos e os Duendes da Morte di Esmir Filho (Brasile/Francia), La Invención de la Carne di Santiago Loza (Argentina), Frontier Blues di Babak Jalali (Iran/Gran Bretagna/Italia) Sham Moh (At the End of Daybreak) di Ho Yuhang (Malesia/Hong Kong/Corea del Sud) e Wakaranai (Where Are You?) di Masahiro Kobayashi, vincitore del Pardo d'oro nel 2007 (Giappone).

Tra i 17 film selezionati per la competizione Cinéastes du présent, luogo deputato del cinema di finzione e documentario più coraggioso e inventivo, nove opere saranno presentate in prima mondiale e otto in prima internazionale. Da questo cocktail di dramma e fantasia si sprigiona un forte profumo di America latina, ben rappresentata da Castro del brasiliano Alejo Mogouillansky.

Frédéric Maire lascerà Locarno alla fine del festival per passare alla direzione della Cineteca svizzera, mentre Olivier Père, che ha diretto la Quinzaine des réalisateurs di Cannes fino a quest'anno, prenderà il suo posto.

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