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FESTIVAL DI ROMA Belgio / Lussemburgo

La Régate, la dura vita di un canottiere

di 

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, debutto del belga Bernard Bellefroid, è stata proposta oggi in anteprima nella sezione Alice nella Città del Festival del Film di Roma.

Il film narra la storia del 15enne Alex (Joffrey Verbruggen, già in Unspoken [+leggi anche:
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di Fien Troch), appassionato di canottaggio, che vive col padre Thierry (Thierry Hancisse), un perdente col quale divide occasionalmente il dovere di fare la spesa al supermercato.

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Nonostante il fisico di Alex sia il suo principale strumento di atleta, il padre non si fa problemi a picchiarlo, e poiché Thierry è l’unico membro familiare che si prenda cura di lui (una sorellastra gli sbatte la porta in faccia quando il ragazzo le chiede aiuto), Alex è costretto, volente o nolente, a stare con il padre.

E i problemi non finiscono qui: un nuovo ragazzo, Pablo (David Murgia), arriva agli allenamenti, e la competizione fra i due è così forte e piena di provocazioni che l’allenatore (Sergi Lopez, in un lungo cameo) li mette nella stessa imbarcazione.

Bellefroid, che ha scritto la sceneggiatura con David Lambert, tratteggia con credibilità i due diversi ambienti — una casa difficile e la competitività atletica in giovane età — che coincidono nella persona di Alex. Gli eventi che formano la sua vita sono però prevedibili, e nonostante la bravura degli attori, i personaggi che interpretano non sono particolarmente caratterizzati.

Il film, girato a Namur e dintorni e nel Lussemburgo, è molto bello a livello visivo, e Alain Marcoen (direttore della fotografia abituale dei Dardenne) fa un ottimo lavoro nel rendere la fatica fisica e insieme l’emozione di una gara di canottaggio.

Il film è stato prodotto da Artémis, Samsa Film e Liaison Cinématographique, con RTBF e col supporto di Luxembourg Film Fund, Eurimages, TPS Star, Ciné Cinéma e Programma MEDIA dell’Unione Europea. Le vendite internazionali sono affidate alla parigina Pyramide International.

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(Tradotto dall'inglese)

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