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FILM Spagna / Francia

Estoril F.F.: Petit Indi, un ragazzo come pochi

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Il regista catalano Marc Recha, dopo una lunga serie di cortometraggi e cinque lungometraggi, tornerà a breve nelle sale con Petit Indi [+leggi anche:
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, favola urbana presentata in anteprima allo scorso festival di Locarno ed attualmente in competizione all'Estoril Film Festival.

Petit Indi è la storia di Arnaud (Marc Soto), un ragazzo diciasettenne semplice, altruista, talvolta ingenuo. Arnaud non ha il telefonino e non veste alla moda, non passa le sue serate a fare bisboccia con gli amici ma preferisce isolarsi in una capanna di legno nella quale custodice i suoi amati uccellini, tra cui un cardellino campione di canto, o altri animali bisognosi di cure.

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Arnaud non corrisponde ai cliché sui giovani d'oggi, ed è decisamente in controtendenza rispetto ai prototipi di adolescenti descritti recentemente, in modo senz'altro realistico, dal cinema europeo. È molto diverso dai divertenti Beaux Gosses [+leggi anche:
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(lett. bei ragazzi, altro film in competizione a Estoril) di Riad Sattouf, in preda all'esplosione ormonale, non è un eroe sentimentale (alla Amore 14 [+leggi anche:
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di Federico Moccia per fare un esempio), né un bulletto in crisi adolescenziale o alla ricerca di un'identità (pensiamo a Somers Town [+leggi anche:
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di Shane Meadows o a Paranoid Park [+leggi anche:
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di Gus Van Sant). L'antieroe di Recha ricorda piuttosto gli sfrotunati protagonisti dei film di Ken Loach o L'Apprenti [+leggi anche:
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di Samuel Collardey (per la dedizione agli animali e la forza di volontà), nonostante qui non ci sia la quiete della campagna ma le strade polverose e dissestate della periferia di Barcellona, in un contesto di degrado urbano, tra le linee dell'alta tensione e i rami dell'autostrada, in cui molta gente sembra vivere ai margini della povertà.

Arnau vive assieme alla sorella Sole (Eulalia Ramón), a Aranya e al fratello Regis (Eduardo Noriega), quando questo non è "in giro per il mondo". La madre è da tempo in prigione, mentre il padre, che vive a Granada, si disinteressa totalmente ai figli. La famiglia non naviga in buone acque e Arnaud cede ogni mese una grossa parte dei suoi guadagni alla sorella, che riveste ormai il ruolo di capofamiglia.

Ispirato dalla notizia della liberazione di un detenuto grazie ad un abile avvocato, Arnaud è determinato a raccogliere una grossa somma di denaro per pagare il legale che riuscirà finalmente a far tornare la madre a casa. Per questo cerca invano un secondo lavoro, e, tentato dall'equivoco zio Ramon (Sergi Lopez), testa il terreno delle scommesse alle corse dei cani. La fortuna sembra non assistere il piccolo indiano che si vede costretto a scendere ad un ulteriore compromesso e a rinunciare a qualcosa di veramente importante per lui. Ma la vita è crudele, e forse a quelli come Arnaud sognare non è permesso.

La sceneggiatura è stata scritta dal regista con Nadine Lamari, la fotografia è di Hélène Louvart, mentre l'originale accompagnamento musicale è di Pau Recha, fratello di Marc. L'ispano-francese Petit Indi è stato prodotto da Nico Villarejo Frakas (Noodles Productions) e dal regista (El Vaqueret), e verrà distribuito in Francia da Ad Vitam dal 3 marzo 2010.

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