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FESTIVAL Italia

A Bari anteprime e cinema italiano

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Dopo il “numero zero”, che quasi un anno fa ha registrato un ottimo riscontro di pubblico (20mila gli spettatori paganti), il festival “Per il cinema italiano” cambia nome: il Bif&st (Bari International Film & Tv Festival), in programma nel capoluogo pugliese dal 23 al 30 gennaio 2010, non guarda più soltanto alla produzione cinematografica nazionale, ma allarga la sua attenzione al piccolo schermo e ad anteprime dal resto del mondo.

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L’apertura è nel segno di Amabili resti di Peter Jackson, preceduto il 22 gennaio dalla serata pre-inaugurale con la proiezione di Nine, il musical di Rob Marshall ispirato al capolavoro di Federico Fellini, . L’Europa è ben rappresentata da Il profeta [+leggi anche:
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di Jacques Audiard, presto nelle sale italiane con la Bim di Valerio De Paolis (al produttore/distributore il festival dedica un omaggio, con 26 titoli del suo listino d’autore e una lezione di cinema) e dall’esordio alla regia di Fanny Ardant, Cendres et sangue [+leggi anche:
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L’Italia è presente con la prima de La strategia degli affetti di Dodo Fiori, ma altri titoli potrebbero entrare in programma dopo che la Berlinale avrà fatto conoscere le sue scelte. Per ora, a Bari si vedranno di sicuro 15 film italiani (i migliori secondo un comitato di 11 critici cinematografici) usciti o visti nei maggiori festival nel corso del 2009, e sottoposti al giudizio di una giuria internazionale presieduta dalla regista tedesca Margarethe von Trotta: una selezione a dire il vero poco coraggiosa, che allinea i soliti noti (benché talvolta sacrosanti, da Vincere [+leggi anche:
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di Giorgio Diritti), dimenticando opere originali e degne di considerazione.

In concorso (il responso spetta a due giurie popolari) anche cortometraggi e documentari, mentre la sezione “Cinema sul cinema” raccoglie i doc dedicati a grandi figure della storia del cinema italiano, come Dino Risi (Una bella vacanza di Fabrizio Corallo) ed Ettore Scola (Scola le satiriste di Jean Gili).

Tanti gli omaggi, dal già citato De Paolis allo sceneggiatore Tonino Guerra, dal compositore Armando Trovajoli (protagonista del concerto di chiusura) ad una triade del cinema politico-sociale italiano: Elio Petri, Francesco Rosi e Gian Maria Volonté.

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