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PERSONALITÀ Francia

Eric Rohmer: la scomparsa di un maestro

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Si moltiplicano le reazioni dopo l'annuncio del decesso del regista Eric Rohmer, morto lunedì a Parigi all'età di 89 anni. Il presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy ha reso "omaggio al talento e alla verità di un grande autore", il primo ministro François Fillon a un "regista del sottile (…) da lungo tempo un classico del cinema francese" e il ministro della Cultura Frédéric Mitterrand ha salutato "un uomo di cinema completo e allo stesso tempo una reminiscenza perfettamente incarnata della grande tradizione letteraria degli analisti del cuore".

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Per Véronique Cayla, presidente del Centre National du Cinéma et de l’image animée (CNC), Eric Rohmer "lascia un'opera potente e prettamente personale: grazie a uno stile cinematografico unico in cui si mischiano la sottigliezza della narrazione, l'evidenza dei dialoghi e la semplicità folgorante della regia". Infine, secondo Antoine de Clermont-Tonnerre, presidente di Unifrance, il regista "simbolizzava un certo spirito francese fatto di eleganza, finezza e seduzione".

Nato il 4 aprile 1920 con il nome di Jean-Marie Maurice Schérer, Eric Rohmer è stato uno dei maggiori esponenti della Nouvelle Vague. Passato per la critica (caporedattore dei Cahiers du cinéma dal 1957 al 1963), fondò Les Films du Losange nel 1962 con Barbet Schroeder. Cominciata con Il segno del leone nel 1959, la sua carriera, che conta 24 lungometraggi, gli è valsa gli onori dei maggiori festival. Partecipò due volte alla competizione cannense, con La mia notte con Maud nel 1969 (nominato anche all’Oscar 1971 della migliore sceneggiatura) e con La Marchesa von..., che ricevette il Gran Premio nel 1976. A Berlino, vinse un premio speciale della giuria nel 1967 per La collezionista e un Orso d’Argento nel 1983 con Pauline alla spiaggia, e partecipò alla competizione nel 1992 e nel 2004.

Vincitore del Leone d'Oro a Venezia per Il raggio verde nel 1998, ottenne al Lido anche un Golden Osella della migliore sceneggiatura per Racconto d'autunno nel 1986 e vi fu selezionato nuovamente nel 2007 con il suo ultimo lungometraggio Gli amori di Astrea e Celadon [+leggi anche:
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. Da notare che la Mostra gli assegnò nel 2001 un Leone d'Oro alla carriera e che il palmarès di Eric Rohmer conta anche una vittoria a San Sebastian nel 1971 per Il ginocchio di Claire, che gli valse pure un Premio Louis-Delluc.

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(Tradotto dal francese)

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