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PRODUZIONE Spagna

Carlos Iglesias torna a esplorare le ombre della memoria storica

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L'attore e regista Carlos Iglesias torna agli anni del franchismo con il suo secondo lungometraggio, Ispansi (“spagnoli” in russo). Le riprese del film, la cui prima fase si è svolta in Svizzera a ottobre, sono tornate nel paese elvetico, prima di trasferirsi a Siviglia nei prossimi giorni. La durata totale sarà di nove settimane. Si tratta di una coproduzione tra Spagna e Svizzera, nella quale partecipano le case di produzione Maestranza Films e Un Franco, 14 Pesetas in rappresentanza della prima e Saga Production per la seconda.

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Altro tema ricorrente della breve filmografia del regista madrileno è l'emigrazione degli spagnoli verso altri paesi europei durante l'oppressivo regime franchista. Se nella sua opera prima, Un Franco, 14 Pesetas (che ebbe come curioso sequel un documentario intitolato Un euro 3,60 lei), raccontava dei lavoratori che andavano a cercare un futuro migliore nelle fabbriche svizzere, i protagonisti di Ispansi sono i cosiddetti "bambini della guerra", deportati in Unione Sovietica a causa della guerra civile degli anni '30 e che non poterono più tornare nel loro paese natale.

La storia gira intorno a due figure completamente antagoniste, due nemici naturali: un'infermiera falangista che occulta la sua vera identità (interpretata da Esther Regina) e un commissario politico del Partito Comunista di Spagna (impersonato dallo stesso Iglesias). I due si conoscono e si innamorano su un treno carico di bambini che scappano verso gli Urali in seguito all'offensiva delle truppe di Adolf Hitler nel 1941.

Antonio Pérez e Roberto Boner sono i produttori di Ispansi, il cui budget è di cinque milioni di euro. Alta Classics si è aggiudicata i diritti per distribuirlo in Spagna, come già fatto con Un Franco, 14 Pesetas.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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