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GOYA 2010

Goya, l'anno di Cell 211

di 

Cell 211 [+leggi anche:
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intervista: Daniel Monzón
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si è confermato ieri il gran trionfatore del 2009, il film spagnolo più acclamato dell'anno. E anche il più premiato: ieri sera ha infatti rispettato tutti i pronostici che lo vedevano come il gran favorito della cerimonia di consegna dei premi Goya ed è stato proclamato miglior film, Daniel Monzón miglior regista e Luis Tosar miglior attore. A questi, per un totale di otto statuette, vanno aggiunti i premi della migliore attrice a Marta Etrura, della migliore rivelazione maschile ad Alberto Annamm, migliore adattamento, montaggio e suono.

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Nelle categorie tecniche non c'è stato quasi da discutere e Alejandro Amenábar se l'è aggiudicate quasi tutte con Agora [+leggi anche:
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, portando a casa sei Goya: direzione di produzione, fotografia, direzione artistica, costumi, trucco ed effetti speciali, ai quali va aggiunta la migliore sceneggiatura originale.

Lola Dueñas si è aggiudicata, grazie alla sua eccezionale performance in Yo, también [+leggi anche:
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, il Goya della migliore attrice protagonista, uno dei più contesi visto che vi aspiravano Penélope Cruz (Gli abbracci spezzati [+leggi anche:
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intervista: Pedro Almodóvar
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), Rachel Weisz (Agora) e Maribel Verdú (Tetro [+leggi anche:
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).

Altri premi assegnati: il compositore Alberto Iglesias ha conquistato il suo ottavo Goya (che metterà accanto ai suoi due premi dell'Accademia del Cinema Europeo - EFA) per la musica de Gli abbracci spezzati; Mar Coll continua a collezionare premi con Tres días con la familia [+leggi anche:
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(gran vincitore, pochi giorni fa, dei premi del cinema catalano) e ha vinto il Goya della migliore opera prima; e La dama y la muerte di Javier Recio García si è imposto nella categoria del corto d'animazione, la stessa nella quale concorrerà per l'Oscar fra poche settimane.

Nella grande notte di Cell 211 e Agora, né El baile de la Victoria [+leggi anche:
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(non ha concretizzato nessuna delle nove candidature), né Gordos [+leggi anche:
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intervista: Daniel Sánchez Arévalo
Intervista a Daniel Sánchez-Arévalo, r…
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(soltanto un Goya, al miglior attore non protagonista per Raúl Arévalo), né El secreto de sus ojos [+leggi anche:
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Intervista Juan José Campanella [IT]
Intervista Ricardo Darín [IT]
Intervista Soledad Villemin [IT]
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(due premi, uno alla migliore rivelazione femminile per Soledad Villamil, nonostante i suoi vent'anni di carriera in Argentina, e l'altro al miglior film latinoamericano) sono riusciti a fare breccia nei favori dell'Accademia.

La cerimonia, celebrata come sempre a Madrid, ha regalato momenti memorabili, in particolare due. Il primo è il sentito appello del carismatico presidente dell'Accademia, Álex de la Iglesia, “all'umiltà”. Il regista basco, che sta centrando il suo obiettivo di avvicinare l'istituzione e il cinema spagnolo al pubblico, ha ricordato che i registi "prima di essere artisti, sono lavoratori".

Il secondo è la grande sorpresa della serata: l'inaspettata apparizione di Pedro Almodóvar per consegnare il premio del miglior film. Gli spettatori lo hanno salutato con una sonora ovazione, coscienti che questo atto simbolico sancisce la riconciliazione tra il regista spagnolo più internazionale, spesso più apprezzato all'estero che non in patria, e l'Accademia. E' proprio vero che alcuni presidenti fanno i miracoli.

Lista completa dei premiati:
Miglior film:
Cell 211
Migliore regia:
Daniel Monzón per Cell 211
Miglior regista esordiente:
Mar Coll per Tres días con la familia
Migliore sceneggiatura originale:
Alejandro Amenábar e Mateo Gil per Agora
Miglior adattamento:
Jorge Gerricaechevarría e Daniel Monzón per Cell 211
Migliore musica originale:
Alberto Iglesias per Los abrazos rotos
Migliore canzone originale:
'Yo también' di Guille Milkyway per Yo, también
Miglior attore protagonista:
Luis Tosar per Cell 211
Migliore attrice protagonista:
Lola Dueñas per Yo, también
Miglior attore non protagonista:
Raúl Arévalo per Gordos
Migliore attrice non protagonista:
Marta Etura per Cell 211
Migliore rivelazione maschile:
Alberto Ammann per Cell 211
Migliore rivelazione femminile:
Soledad Villamil per El secreto de sus ojos
Migliore direzione di produzione:
José Luis Escolar per Agora
Migliore direzione della fotografia:
Xavi Giménez per Agora
Miglior montaggio:
Mapa Pastor per Cell 211
Migliore direzione artistica:
Guy Hendrix Dyas per Agora
Migliori costumi:
Gabriella Pescucci per Agora
Miglior trucco e/o parrucco:
Jan Sewell e Suzanne Stokes-Munton per Agora
Miglior suono:
Sergio Burmann, Jaime Fernández e Carlos Faruolo per Cell 211
Migliori effetti speciali:
Chris Reynolds e Félix Bergés per Agora
Miglior film d'animazione:
Planet 51 [+leggi anche:
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Miglior documentario:
Garbo, the Man Who Saved the World di Ikiru Films
Miglior film latinoamericano:
El secreto de sus ojos di Juan José Campanella (Argentina)
Miglior film europeo:
The Millonaire [+leggi anche:
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intervista: Danny Boyle
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di Danny Boyle (Regno Unito)
Miglior cortometraggio di finzione:
Dime que yo di Mateo Gil
Miglior cortometraggio documentario:
Flores de Ruanda di David Muñoz López
Miglior cortometraggio d'animazione:
La Dama y la Muerte di Javier Recio Gracia
Goya d'onore a Antonio Mercero

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