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FILM Italia

Sul mare, un nuovo esordio per D'Alatri

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Se nessun uomo è un'isola, come ci ha insegnato la poesia di John Donne, gli uomini che vivono su un'isola hanno una loro specificità, che sia un oscuro impulso all'estinzione o una solare tendenza alla solitudine.

Salvatore (Dario Castiglio) è un ventenne bello e prestante che porta in barca i turisti venuti per visitare la sua isola, Ventonene. D'inverno è costretto suo malgrado a fare il muratore sulla terraferma, un lavoro nero fatto di illegalità e pericoli. Ma poi torna la bella stagione, arrivano le turiste, belle e spesso disponibili, il sole bacia la sua vita. Un giorno incontra Martina (Martina Codecasa), una ragazza di Genova arrivata sull'isola del Mar Tirreno per fare immersioni. E' una ragazza che cela una vita interiore inquieta, un passato doloroso, sentimenti ed emozioni non risolti. "Una che pensa troppo alle cose che non succedono", dice di se stessa. Salvatore e Martina vivono una notte d'amore intensa, poi le riparte, scompare. Salvatore letteralmente s'ammala. Non sa più come si fa a camminare. Alla psicologa che lo visita dice: "forse è perché ho voglia di ricominciare tutto da capo, come fossi un bambino".

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nel 2006, Alessandro D'Alatri ha girato una piccola storia romantica, Sul mare [+leggi anche:
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, prodotta dalla neonata Buddy Gang di cui il regista è socio con Alessio Gramazio e Bernardo Barilli, e da Warner Bros Italia, che la porterà nelle sale in 250 copie dal 2 aprile. Il settimo film del regista romano parte dal romanzo "In bilico sul mare" di Anna Pavignano, nota per aver scritto con Massimo Troisi le sceneggiature di tutti i suoi film (compreso il candidato all'Oscar per la sceneggiatura Il Postino). Pavignano ha partecipato anche alla scrittura di Sul mare assieme a D'Alatri.

"Ho voluto fare una sorta di secondo esordio, per tornare a respirare un po' d'aria, rimettermi in gioco", ha detto D'Alatri durante la conferenza stampa di presentazione del film al Teatro 16 di Cinecittà, ospite della Scuola di Cinema e Tv Nuct (Anna Pavignano e il responsabile del suono in presa diretta del film Tullio Morganti sono entrambi docenti della scuola). Dunque la scommessa di due giovani protagonisti alle prime armi e alta tecnologia a budget ridotto. "E' il film più costoso della mia carriera non in termini economici ma di entusiasmo e passione. Abbiamo girato su 5 supporti digitali differenti, con un processo di postproduzione durato 4 mesi molto sperimentale. Questo è un film in 35 mm fatto con macchine da 8.000 euro". Tanti piani sequenza, "senza paura di sbagliare", con attori della cui verginità artistica "si sentiva la necessità". Tra tutti spicca per talento, nel ruolo dell'amico di Salvatore, Raffaele Vassallo, cantante neomelodico e attore che guarda alla comicità contenuta di Troisi. In un film ambientato su un'isola colonizzata più di trecento anni fa dai pescatori di Torre del Greco, D'Alatri ha voluto conservare il dialetto napoletano nei dialoghi, a rischio dell'incomprensione.

"Salvatore è un pretesto per raccontare l'innocenza degli italiani ormai sepolta", riflette il regista, che ha sempre incluso un certo impegno politico nei suoi film. "Coniugare intrattenimento e contenuti sociali fa parte del DNA del cinema da cui provengo". Quello degli Scola e Monicelli. Considerata la scelta antidivistica, D'Alatri avrebbe però potuto indugiare di meno nel sentimentalismo un po' adolescenziale che langue nella seconda parte del film, sottraendosi all'incanto visivo dell'indubbia bellezza del paesaggio per addentrarsi di più nelle anime dei due protagonisti.

Reduce da un lungo tour che ha toccato molte scuole di cinema ed università, il regista di Sul mare si dice ora impegnatissimo a discutere il film su facebook, "uno strumento fantastico, capace di riportare il cinema a contatto col pubblico. Chissà che il mio prossimo film non prenda forma proprio a partire da qui".

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