email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

CANNES 2010 Fuori concorso / Francia

Carlos: il destino delle armi

di 

Proiezione fiume di 5 ore e 19 minuti, oggi, con la presentazione fuori concorso al Festival di Cannes di Carlos [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
di Olivier Assayas. Ancor prima di sbarcare sulla Croisette, questa produzione aveva fatto ampiamente parlare di sé per la sua natura televisiva. Ma il regista è riuscito a dare un tocco cinematografico a questo thriller che si estende su vent'anni e che racconta il destino incandescente di un rivoluzionario, terrorista e mercenario che attraversa i campi minati della Storia recente.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Di una qualità formale indiscutibile, Carlos prende lo spettatore e lo porta in un energico viaggio in un mondo di segreti e di violenze, sulle tracce di un assassino alquanto paradossale. Mischiando buona educazione e attrazione per il crimine, ideale rivoluzionario collettivo e venale opportunismo individualista, arroganza e realismo, fascino della celebrità e gusto delle manovre discrete, la psicologia del Carlos di Olivier Assayas (un perfetto Edgar Ramirez) si chiarisce sul filo dei tanti eventi che costellano il suo percorso.

"Sentirete ancora parlare di me. Ora mi chiamo Carlos". Londra, 1974, un venezuelano di nome Ilich Ramirez Sanchez svela le sue ambizioni di gloria, attraverso l'azione internazionalista, a una giovane sudamericana di estrema sinistra. Già membro del FLP (Fronte per la Liberazione della Palestina), ha tentato di assassinare il padrone di Marks & Spencer. Scalando la gerarchia della sua organizzazione di base a Beyrouth e Aden, Carlos coordina una presa di ostaggi dell'Armata Rossa giapponese a La Haye, fornisce armi alle Cellule rivoluzionarie tedesche, prima di sfuggire a un arresto a Parigi uccidendo tre poliziotti. Un fatto d'armi che gli vale l'opportunità di dirigere lo spettacolare sequestro dei ministri dell'Opec a Vienna a fine dicembre 1975.

Rinchiuso, ad Algeri, nell'aereo utilizzato per fuggire da Vienna, sceglie il denaro a scapito degli ordini e della causa rivoluzionaria. E' espulso dal FLP. La sua carriera di mercenario mediatico tocca da Berlino est alla Siria, passando per Bagdad, Budapest, Bucarest e la Libia, per terminare in Sudan con il suo arresto e l'estradizione verso le prigioni francesi.

Questa vita tumultuosa, che incrocia numerosi personaggi storici, è sviluppata da Olivier Assayas alternando azione pura e rock violento, immagini d'archivio e concentrazione sui personaggi secondari (tutta la galassia dell'estrema sinistra dell'epoca), attraverso un'immersione nelle maglie del terrorismo. Questa vasta impresa, che non sempre ha lo stesso ritmo e rinuncia spesso a scendere nei dettagli, rimane tuttavia un film spettacolare e avvincente, all'altezza della leggenda che Carlos si era ingegnato a creare.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dal francese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy